Adattamenti all’erbivoria

Nel 1971 alcuni biologi trasferirono un piccolo gruppo di esemplari di lucertola italiana (Podarcis sicula) dall’isola croata di Pod Kopiste a quella, vicina ma priva di questi rettili, di Pod Mrcaru. Un successivo gruppo di ricercatori, guidato da Anthony Herrel della Harvard University, ha eseguito un costante monitoraggio di questa nuova popolazione tra il 2004 e il 2007 e ne

Nel 1971 alcuni biologi trasferirono un piccolo gruppo di esemplari di lucertola italiana (Podarcis sicula) dall’isola croata di Pod Kopiste a quella, vicina ma priva di questi rettili, di Pod Mrcaru. Un successivo gruppo di ricercatori, guidato da Anthony Herrel della Harvard University, ha eseguito un costante monitoraggio di questa nuova popolazione tra il 2004 e il 2007 e ne ha estrapolato alcune misurazioni. Ebbene, rispetto alla popolazione di partenza, nel nuovo ambiente la lucertola italiana presenta alcune caratteristiche morfologiche significativamente differenti.

Gli individui nati e cresciuti nell’isola di Pod Mrcaru, manifestano infatti una testa di dimensioni molto maggiori rispetto agli esemplari di Pod Kopiste, conferendo loro anche una potenza di morso di gran lunga superiore; inoltre presentano una struttura nel tratto digerente che non si riscontra nella popolazione parentale, chiamata valvola cieca. Queste modificazioni sono ancora più sorpendenti se si pensa che sono avvenute in soli 36 anni di isolamento e che le due diverse forme sono perfettamente interfeconde.

Queste modificazioni, sostengono i ricercatori sulle pagine di Proceedings of the National Academy of Sciences, sarebbero il risultato di condizioni ambientali e risorse alimentari differenti. Infatti, se sulla brulla isola di Pod Kopiste, le lucertole si nutrono quasi esclusivamente di prede mobili, quali insetti, sulla più rigogliosa Pod Mrcaru possono contare anche su risorse vegetali.

L’adattamento a foraggiare sui cespugli spiegherebbe, infatti, le modificazioni verificatesi in così breve tempo. L’analisi del tratto digerente di queste ha dimostrato che circa i due terzi del fabbisogno energetico di queste ultime è garantito da fonti di cibo vegetali. Essendo le piante fibrose e coriacee, la selezione naturale avrebbe favorito quelle lucertole che presentavano una testa di maggiori dimensioni, in grado di conferire una maggiore forza nei morsi, in modo tale da sminuzzare i bocconi e rendere i tessuti vegetali più digeribili.

Proprio nel favorire il processo di digestione delle piante, molto difficoltoso per i vertebrati, si spiegherebbe anche la comparsa della valvola cieca. Questa struttura, conosciuta solo nell’1% delle specie di rettili squamati (Squamata) esistenti ma non ancora in Podarcis sicula, non è altro che una camera del tratto digerente, la cui presenza rallenta il flusso di cibo nell’intestino e permette, mediante la presenza e l’azione di nematodi che digeriscono la cellulosa, di facilitare l’assimilazione dei tessuti vegetali.

Oltre alle modificazioni fenotipiche, il nuovo habitat ha comportato altresì un cambiamento nella struttura della popolazione, che a Pod Mrcaru risulta molto più densa, come conseguenza della grande disponibilità di piante.

Questo studio dimostra come le pressioni selettive imposte da ambienti differenti possano guidare l’evoluzione di tratti nuovi e portare, anche in tempi molto brevi, alla divergenza di numerosi caratteri fenotipici.   

Andrea Romano

Fonte dell’immagine: Wikimedia Commons