Alla scoperta del microbioma

La ricerca pubblicata da Tanya Yatsunenko su Nature (“Human gut microbiome viewed across age and geography“) sta suscitando molto interesse: obiettivo è infatti il microbioma, cioè i trilioni di batteri che accompagnano costantemente e quotidianamente ogni essere umano (e siamo oggi 7 miliardi) contribuendo non poco sia al suo benessere (sintetizzando anche molecole che non riusciamo a produrre) che a

La ricerca pubblicata da Tanya Yatsunenko su Nature (“Human gut microbiome viewed across age and geography“) sta suscitando molto interesse: obiettivo è infatti il microbioma, cioè i trilioni di batteri che accompagnano costantemente e quotidianamente ogni essere umano (e siamo oggi 7 miliardi) contribuendo non poco sia al suo benessere (sintetizzando anche molecole che non riusciamo a produrre) che a diversi tipi di malesseri.

La ricerca indaga su differenze e somiglianze fra batteri intestinali che vivono in soggetti (in totale 500 circa) di età diversa ma soprattutto di soggetti che vivono in paesi (Stati Uniti, Malawi, Venezuela) con ambienti e culture diverse e quindi con diversi tipi di alimentazione.

Molti i risultati: innanzitutto si è evidenziato come anche per il microbioma, la differenza entro popolazioni è maggiore di quella fra popolazioni (lo stesso avviene per la variabilità genetica; inoltre le differenze maggiori sono quelle fra il gruppo di statuinitensi e gli altri due.

Piuttosto impegnativi i suggerimenti proposti sulla base dei risultati della ricerca: “I nostri risultati sottolineano la necessità di considerare il microbioma al momento di valutare lo sviluppo umano, le esigenze nutrizionali, le variazioni fisiologiche e l’impatto dell’occidentalizzazione”.

Qui altri commenti che si trovano in rete: “Three nations divided by common gut bacteria” e “The human gut microbiome“.

Da L’Antievoluzionismo in Italia, il blog di Daniele Formenti