Archivio autore: Giorgio Tarditi Spagnoli

Prima che sorga l’alba

La maggior parte dei vertebrati possiede occhi la cui forma varia in modo prevedibile a seconda dell’attività. I vertebrati notturni hanno tipicamente ampie cornee relativamente alla dimensione dell’occhio come adattamento per una maggiore sensibilità. Di converso, i vertebrati diurni dimostrano generalmente cornee più piccole relativamente alla dimensione dell’occhio come adattamento atto a una maggiore acuità visiva. Di contrasto, molti studi

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La bocca per seconda viene prima

Il destino del blastoporo durante lo sviluppo nei bilateri primitivi non è ancora ben compreso. Nei bilateri, gruppo che comprende tutti gli animali a simmetria bilaterale, sono compresi i deuterostomi, organismi durante il cui sviluppo si forma prima l’ano dal blastoporo e poi la bocca,  il blastoporo forma l’ano, e i protostomi, organismi in cui il blastoporo subisce diverso destino

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Antichi carnivori?

Cibarsi di carne è stato un importante fattore nel processo di espansione del cervello degli ominini, nell’organizzazione sociale, negli spostamenti su scala globale. I segni degli oggetti di pietra sui fossili di ungulati in diversi giacimenti archeologici africani dimostrano un significativo livello di carnivoria da parte degli ominini pleistocenici, ma la scoperta ad Olduvai di frammenti craniali patologici incano che

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Il nuovo paleoloricato

I molluschi sono uno dei gruppi più diversi, importanti e ben studiati tra i phyla invertebrati. Tuttavia le loro relazioni filogenetiche sono state oggetto di controversia. In particolare la posizione degli aplacofori, vermiformi e privi di conchiglia, con i poliplacofori (chitoni) è risultata particolarmente problematica. Gli aplacofori sono stati considerati parafiletici o monofiletici alla base di tutti i molluschi, o

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Divergenze nel celacanto

Il celacanto, Latimeria chalumnae, vive lungo la costa orientale dell’Africa, dal Sud Africa, fino al Kenia. È comunemente definita un fossile vivente, principalmente per la sua morfologia pressoché immutata fin dal Devoniano. Essendo parente stretto dell’ultimo progenitore comune di pesci e tetrapodi, gli studi molecolari si sono concentrati sulle sue relazioni filogenetiche. Recentemente è stato invece pubblicato uno studio su

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Lenti, veloci e di nuovo lenti

La nostra comprensione dell’evoluzione locomotoria nei primati antropoidi è stata limitata a quei taxa di cui conosciamo buoni fossili postcranici e per cui vi sono specie analoghe moderne. Un articolo pubblicato sui Proceedings della Royal Society B mostra i risultati di una ricerca condotta sulla variazione della dimensione dei canali semicircolari in 16 specie antropoidi, datate dal tardo Eocene al

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Evoluzione della neocorteccia nei mammiferi

L’emergenza contemporanea di una neocorteccia a sei strati e il suo sistema di output corticospinale è una delle caratteristiche fondamentali dei mammiferi. Tuttavia il programma genetico che sottosta al suo sviluppo ed evoluzione rimane poco conosciuto. In un nuovo articolo di Nature viene identificato un elemento non-esonico (E4) che agisce come potenziatore su un gene specifico della corteccia, Fezf2, noto

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Rettifica: l’evoluzione è cambiamento!

Forse sarebbe il caso di riprendere in mano i testi base di biologia, o anche solo il glossario delle definizioni. Eh già, perché evoluzione = cambiamento. Punto. La comparsa di nuovi caratteri non è infatti prerogativa dell’evoluzione (da qui la teoria neutrale dell’evoluzione di Motoo Kimura) e solo se questi offrono un qualche vantaggio selettivo, si tratta di un adattamento.

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Ignorare il creazionismo

Il paleontologo Russell Garwood, dell’Università di Manchester, scrive un appello su Nature in cui invita il mondo scientifico ad insorgere contro le affermazioni del creazionismo. Lo spunto per rinfocolare la diatriba è la pubblicazione di un articolo sull’evoluzione dei dinosauri, in cui, una nuova specie di tirannosauride ha dimostrato la presenza di piume anche in questo gruppo di grandi carnivori

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L’evoluzione umana continua

Nonostante gli avanzamenti nella medicina e tecnologia così come la prevalenza della monogamia, una ricerca internazionale, pubblicata recentemente su PNAS, rivela la continuità dell’evoluzione umana: la ricerca è stata condotta sulle anagrafiche della chiesa riguardanti 6000 finlandesi tra il 1760-1849 per determinare se la demografia, i cambiamenti culturali e tecnologici della rivoluzione culturale hanno avuto effetto sulla selezione sessuale nella

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Molti geni-piccoli effetti Vs. Pochi geni-grandi effetti

Una recente controversia nella biologia evoluzionistica riguarda l’adattamento a nuovi ambienti: è il risultato cumulativo di molti geni ognuno con un piccolo effetto oppure di pochi geni con un grande effetto? Un nuovo studio pubblicato su Molecular Ecology appoggia fortemente l’ipotesi dei “molti geni-piccoli effetti”.  Lo studio è stato condotto sugli spinarelli adattati ad ambienti lacustri e fluviali nella Columbia

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Dal fuoco al focolare

Un team internazionale guidato dall’università di Toronto e l’università di Gerusalemme ha identificato la più antica prova di uso del fuoco da parte di antenati dell’uomo moderno. Tracce microscopiche di legno incenerito, insieme a ossa animali e oggetti di pietra sono stati trovati in uno strato risalente a un milione di anni fa nella caverna di Wonderwerk in Sud Africa.

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Gli uomini della Caverna del Cervo Rosso

I fossili di due cave dal sud-ovest della Cina hanno portato alla luce un recente stadio dell’evoluzione umana dei primi abitanti dell’Asia. L’articolo, pubblicato su PLoS ONE ha subito sollevato una controversia nel già tumultuoso mondo della paleoantropologia.  Già soprannominati “Gli uomini della Caverna del Cervo Rosso”, i fossili mostrano infatti un curioso miscuglio di caratteri arcaici e moderni, e

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I cammelli di Panama

Nel Miocene Inferiore vi erano cammelli in America. Erano però un po’ diversi dai cammelli ai quali siamo abituati: i camelidi appartenenti ai floridatragulini, tipici di quelle aree, sono caratterizzati da un muso allungato e una dentizione primitiva rispetto ai loro parenti del Vecchio Mondo. Il loro record fossile è ristretto al zone subtropicali, Florida, Messico e Texas. L’ultimo ritrovamento

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