Canta che ti salvi

Esther Clarke, Klaus Zuberbuhler dell’Università di St. Andrew e Ulrich Reichard del Max Planck Institute sono i primatologi autori dello studio pubblicato su Plos che hanno studiato il comportamento vocale del gibbone Lar o Ilobate dalle mani bianche (Hylobates lar) nel Parco Nazionale Khao Yai in Tailandia, a nordest di Bangkok. Le abilità vocali dei primati non umani, se confrontate

Esther Clarke, Klaus Zuberbuhler dell’Università di St. Andrew e Ulrich Reichard del Max Planck Institute sono i primatologi autori dello studio pubblicato su Plos che hanno studiato il comportamento vocale del gibbone Lar o Ilobate dalle mani bianche (Hylobates lar) nel Parco Nazionale Khao Yai in Tailandia, a nordest di Bangkok.

Le abilità vocali dei primati non umani, se confrontate con il linguaggio umano, sono relativamente non impressionanti. I gibboni rappresentato, tuttavia, una rara eccezione. Queste scimmie antropomorfe posseggono, infatti, un repertorio di suoni che articolano in sequenze complesse di vocalizzazioni elaborate seguendo determinate regole.Queste vocalizzazioni hanno significati e funzioni diverse tra cui, ad esempio, scacciare intrusi dal territorio, attrarre un partner e saldare i rapporti di coppia.

Sono stati condotti una serie di studi sul campo che hanno mostrato come questa specie vocalizzi anche per difendersi dai predatori. È stata confrontata la struttura delle vocalizzazioni legate alla presenza di predatori con quelle legate alla routine quotidiana. Le vocalizzazioni anti-predatore erano per quanto riguarda il repertorio dei suoni uguali a quelle normali, ma è stata rilevata una consistente differenza nella modalità in cui i suoni erano assemblati nei diversi tipi di vocalizzazione.

Secondo gli autori dello studio il principale meccanismo responsabile dell’evoluzione delle vocalizzazioni in questi gibboni sarebbe la selezione sessuale. Maschi e femmine producono suoni diversi e le vocalizzazioni sembrano funzionare come strumento potente nella competizione sessuale che esiste in questi primati. Non sorprenderebbe, quindi, che queste complesse capacità vocali siano utilizzate a livello sociale.

Non diversamente dagli uomini, i gibboni, dunque, assemblano un numero finito di suoni in strutture più complesse che forniscono diversi messaggi. I dati suggeriscono che individui distanti tra loro sono in grado di distinguere tra i diversi tipi di vocalizzazione e di capirne il significato. Questo studio offrirebbe dunque la prova di un sistema di comunicazione referenziale basato su una semplice sintassi fonetica in scimmie antropomorfe brachiatrici.

Chiara Ceci

 

Foto di Matthias Trautsch tratta da Wikipedia