Archivio categoria: Biologia molecolare

Il gene che allunga la giornata

Una singola mutazione genica è sufficiente a sconvolgere i ritmi circadiani. Questo è quanto emerge da un recente studio eseguito su topi e apparso sulla rivista Science. Un gruppo di ricercatori americani e inglesi, capeggiato da Sofia Godinho della Mammalian Genetics Unit di Harwell, ha sottoposto alcuni topi ad un trattamento di induzione di mutazioni casuali, con lo scopo di

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La … Ri(e)voluzione sessuale degli acari

Ed e’ per questo, secondo Roy A. Norton della State University of New York e i suoi colleghi tedeschi dell’Universita’ di Darmstadt, che questi piccoli animali possono svelare i segreti evolutivi della riproduzione. In un articolo recentemente apparso su PNAS si riporta la scoperta che una famiglia di Oribatidi, acari dal guscio particolarmente coriaceo, denominata Crotoniidae ha ri-evoluto sia nei

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Dai geni ai network genici: un nuovo modo di studiare il nostro genoma

Nel corso della storia della genetica il modo di concepire i geni ed il nostro genoma è andato profondamente mutando. In particolare, sino a pochi anni fa, il nostro genoma veniva spesso descritto come fosse un insieme di geni operanti in modo indipendente l’uno dall’altro.   Contrariamente a questa idea, oggi il nostro genoma è visto come l’insieme di tanti

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E se lo stress fosse ereditario?

Uno dei dogmi della genetica è da sempre legato all’impossibilità di ereditare caratteri acquisiti ovvero, contrariamente a quanto proposto da Jean-Baptiste Lamarck, le mutazioni acquisite dal genoma dei genitori non sono trasmesse alla prole. Ma questo vale anche per l’eredità epigenetica?   Per eredità epigenetica si intende un vasto insieme di modificazioni che la cromatina subisce al fine di modularne

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Intero fascicolo della rivista Journal of Heredity dedicato alla Speciazione Genetica

Come spiega Riesenberg nell’editoriale Genetics of Speciation, il simposio ha attirato circa 300 partecipanti che si occupano di vari aspetti del problema della speciazione. Gli articoli pubblicati in Journal of Heredity trattano prevalentemente di genetica dell’isolamento post-zigotico – il tipo di isolamento che avviene quando membri di due specie differenti si accoppiano producendo degli ibridi che poi sono a loro

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I tre scimpanzè

L’opinione tradizionale che vuole lo scimpanzè suddiviso in tre sottospecie, sulla base dei diversi areali di distribuzione, trova un’importante conferma da un’analisi molecolare sul genoma di questi Primati. Infatti, uno studio condotto da ricercatori di diverse università, tra cui l’ Università di Chicago e pubblicato su PLoS Genetics, ha determinato che alla divisione geografica corrisponde una consistente diversità genetica, sufficiente

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Sequenziata proteina del Tirannosauro

Un gruppo di ricercatori della North Carolina State University (NCSU) e della Harvard Medical School, guidato da Mary Schweitzer e finanziato dal National Science Foundation (NSF), ha recuperato una proteina da un tessuto molle di un Tyrannosaurus rex vissuto circa 68 milioni di anni fa. La notizia, apparsa sulle pagine della rivista Science, ha dell’incredibile, in quanto fino ad oggi

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Afidi, batteri e tolleranza alle alte temperature

Una singola mutazione puntiforme in un organismo è in grado di influenzare la fitness di un’altro di una specie differente. Questo fenomeno si manifesta nell’associazione simbiontica tra l’afide Acyrthosiphon pisum e i batteri che vivono al suo interno della specie Buchnera aphidicola. Essi forniscono all’ospite gli aminoacidi che l’afide non è in grado di sintetizzare ed in cambio ottengono fonti

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A.A.A. cercasi partner

Riconoscere e scegliere il partner con cui accoppiarsi è per tutti gli animali un momento estremamente importante, motivo per cui ciascuna specie ha sviluppato meccanismi di riconoscimento e corteggiamento specie-specifici.   Da diversi anni è noto, ad esempio, che nel moscerino della frutta, Drosophila melanogaster, i maschi producono e rilasciano con il liquido seminale una sostanza volatile, l’11-cis-vaccenil acetato (cVA),

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I geni mitonucleari delle piante: tra mitocondrio e nucleo

Lo annuncia il biologo evolutivo Michael J. Wade, della Indiana University,  dalle pagine di Science. La scoperta e’ per l’appunto sorprendente, in quanto questi organismi sembrerebbero beneficiare poco o nulla di tale trasferimento, visto che sembra mancare il vantaggio piu’ evidente, e cioe’ la ricombinazione sessuale. E allora, perche’ portarsi in un genoma complesso quale quello nucleare, se non c’e’

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Sono cavoli amari!

Gli esseri umani sono naturalmente portati ad apprezzare il gusto dolce, legato alla capacita’ di procurarsi un nutrimento ricco di energia quale quello dei carboidrati. La sensibilita’ e spesso il senso di disgusto nei confronti dell’amaro si sono invece evoluti come sistema di difesa contro veleni e tossine ambientali, sviluppati in gran parte dalle piante per difendersi dall’attacco degli animali

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La coevoluzione di primati e pidocchi

Quando un parassita si lega ad un ospite per milioni di anni, le loro storie evolutive finiscono per correre su binari assolutamente paralleli: talmente paralleli da determinare un evento di speciazione quando questo si verifica per l’ospite considerato. I protagonisti dell’ultimo studio del gruppo di ricerca del biologo David Reed, del Florida Museum of Natural History, sono per l’appunto i

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