Chauncey Wright e l’Origine delle specie

Chauncey Wright fu il leader riconosciuto di un ristretto cenacolo di amici e intellettuali, il cosiddetto “Metaphysical Club”, che intorno al 1870 si riuniva a Cambridge, Massachusetts, e che annoverava tra i partecipanti Charles Sanders Peirce e William James. Secondo la testimonianza di Peirce, è proprio in occasione di quelle riunioni che “il nome e la dottrina del pragmatismo videro

Chauncey Wright fu il leader riconosciuto di un ristretto cenacolo di amici e intellettuali, il cosiddetto “Metaphysical Club”, che intorno al 1870 si riuniva a Cambridge, Massachusetts, e che annoverava tra i partecipanti Charles Sanders Peirce e William James. Secondo la testimonianza di Peirce, è proprio in occasione di quelle riunioni che “il nome e la dottrina del pragmatismo videro la luce”. E’ indubbio che le lunghe conversazioni intrattenute con Wright furono una vera palestra formativa per i suoi più giovani amici, per i quali rappresentò una sorta di “maestro di boxe” del pensiero filosofico. In questo lavoro non si è voluto, tuttavia, valutare in che misura e in che termini il pensiero di Wright abbia influenzato i pragmatisti americani. Obiettivo primario è stato, invece, quello di analizzare il contributo apportato da Wright alla teoria darwiniana, che dopo la pubblicazione dell’Origine delle specie (1859), suscitò le reazioni più disparate e controverse nel mondo culturale europeo e americano. Wright, matematico dai vasti interessi scientifici e filosofici, divenne un sostenitore entusiasta della teoria dell’evoluzione per selezione naturale. In particolare, egli intervenne in difesa del darwinismo nella polemica tra Charles Darwin e St. George Mivart, zoologo inglese di fede cattolica che, pur sostenendo l’evoluzionismo, riteneva che il meccanismo della selezione naturale fosse insufficiente per spiegare l’origine delle specie. Gli articoli di Wright in risposta a Mivart, che furono pubblicati sulla rivista North American Review, hanno senza dubbio una valenza maggiore di mere risposte polemiche. Il suo obiettivo – come scrisse a Darwin nella lettera che diede avvio alla loro corrispondenza – fu quello di “collocare la teoria darwiniana nelle sue appropriate relazioni con le ricerche filosofiche in generale.” Dopo un viaggio in Inghilterra, dove ebbe occasione di conoscere lo stesso Darwin, Wright scrisse il saggio The Evolution of Self-Consciousness (1873), estratto di un più ambizioso progetto che, tuttavia, non vide la luce a causa della sua morte prematura. In questo saggio, Wright individua un nodo teorico fondamentale, quello dell’autocoscienza umana e lo sviluppa in piena sintonia con il framework darwiniano, dedicando particolare attenzione all’origine e all’evoluzione del linguaggio. Pertanto, il contributo di Chauncey Wright al darwinismo, per quanto poco sistematico, presenta elementi e intuizioni di grande originalità e, come tale, richiede a nostro avviso una più attenta riflessione su questa figura intellettuale, generalmente trascurata dalla storia del pensiero filosofico.

Abstract della tesi di Silvia De Cesare
Relatrice: Elena Gagliasso
Titolo della tesi: “Il darwinismo di Chauncey Wright”

In allegato l’abstract anche in versione inglese.

Immagine: American Philosophical Society (www.amphilsoc.org)