Conspiracy Road Trip: Creationism

Davvero sconcertante ma altamente istruttiva la visione di un filmato che documenta la reazione di 5 creazionisti che partecipano ad un “reality” della serie “Conspiracy Road Trip”, realizzata dalla BBC: sono stati trasportati attraverso alcuni stati orientali degli USA per metterli a confronto con 5 biologi evoluzionisti di livello mondiale (Jerry Coyne, Don Prothero, Gregg Wilkerson, Michael Russell, e il

Davvero sconcertante ma altamente istruttiva la visione di un filmato che documenta la reazione di 5 creazionisti che partecipano ad un “reality” della serie “Conspiracy Road Trip”, realizzata dalla BBC: sono stati trasportati attraverso alcuni stati orientali degli USA per metterli a confronto con 5 biologi evoluzionisti di livello mondiale (Jerry Coyne, Don Prothero, Gregg Wilkerson, Michael Russell, e il paleoantropologo Tim White).
Essi mostreranno le principali prove dell’evoluzione a questi 5 coraggiosi (ma poco curiosi) creazionisti; cercheranno di metterli a confronto con una realtà che in alcuni ambienti religiosi viene demonizzata, come ha dimostrato il convegno antivaticano organizzato dagli amici del prof. De Mattei, sostenitori di una terra che avrebbe poche migliaia di anni e dove quindi i discendenti di Adamo avrebbero cacciato i dinosauri. 
La puntata “Conspiracy Road Trip: Creationism”, andata in onda in Inghilterra l’8 ottobre, viene introdotta e commentata da uno dei partecipanti, J.Coyne, nel suo blog Why evolution is true: “Conspiracy road trip with creationists: Noah’s Ark and other LOLz”. Fra i commenti di J.Coyne quello più rilevante viene fatto a proposito dell’ipotesi dei “non overlapping magisteria”, proposta da S.J.Gould; probabilmente all’insaputa dei 5 creazionisti partecipanti al road trip, a cui proprio non sembra piacere. Infine J.Coyne, nella conclusione del post, sottolinea sconcertato: “If you can face the row of skulls that Tim White set up, and pretend that they don’t show evolution, you’re hopeless. Look at Abdul’s ridiculous response”.
Tratto da L’Antievoluzionismo in Italia, blog di Daniele Formenti