Cultura scientifica e cultura umanistica nella società italiana

È ben noto che per buona parte della sua storia il pensiero occidentale è stato caratterizzato da una concezione assolutamente unitaria che vedeva ogni manifestazione dell’ingegno umano, dalla filosofia alla pittura, dalla architettura alla geometria, come espressione di una unica capacità umana. Ed è una grandiosa rappresentazione di questa concezione unitaria il celebre affresco della “Scuola di Atene” nelle Stanze

È ben noto che per buona parte della sua storia il pensiero occidentale è stato caratterizzato da una concezione assolutamente unitaria che vedeva ogni manifestazione dell’ingegno umano, dalla filosofia alla pittura, dalla architettura alla geometria, come espressione di una unica capacità umana. Ed è una grandiosa rappresentazione di questa concezione unitaria il celebre affresco della “Scuola di Atene” nelle Stanze Vaticane la cui immagine apre questo invito. Concezione unitaria che è durata ben oltre la prima metà del cinquecento, epoca cui risale questo affresco. Basti pensare a due grandi filosofi del secolo successivo, Cartesio e Leibniz, che furono anche dei grandi matematici. Ma con il passare del tempo, e con il progresso continuo delle conoscenze scientifiche, è venuta a realizzarsi una radicale separazione tra quelle che siamo soliti chiamare scienze umane e sociali, filosofia, storia, sociologia, antropologia, letteratura e le scienze cosiddette dure, le scienze della natura, fisica, matematica, chimica, ingegneria biologia e medicina. Nella sua forma più estrema questa separazione ha portato alcuni a ritenere che l’unica forma reale di razionalità sia quella scientifica. 

L’idea di una differenza radicale tra due “visioni del mondo” ha portato naturalmente al formarsi di correnti di pensiero favorevoli a sostenere la superiorità dell’una o dell’altra, ed è ben noto come sia diffusa in Italia l’opinione che il nostro paese abbia sofferto di una grave sottovalutazione della cultura scientifica dovuta al lungo predominio della cultura umanistica e in particolare all’egemonia che il neoidealismo crociano e gentiliano ha esercitato sulla cultura italiana nella prima metà del novecento. Se nell’opinione di molti l’idea di una contrapposizione tra le “due culture” è ormai superata, non mancano gli autori recenti che ritengono che sostenere la cultura scientifica significhi favorire non solo la crescita economica ma anche lo sviluppo civile e democratico, mentre altri sostengono che gli stessi effetti possono essere ottenuti solo attraverso il potenziamento degli studi umanistici ed artistici. 
Per migliorare la conoscenza di questa complessa tematica l’Accademia Nazionale di Scienze Lettere ed Arti di Modena e la Società dei Naturalisti e Matematici di Modena hanno organizzato un convegno dal titolo “Cultura scientifica e cultura umanistica nella società italiana”, invitando alcuni autorevoli studiosi, scienziati e storici e filosofi della scienza. Dall’ascolto del loro pensiero e del dibattito che seguirà siamo certi verranno utili conclusioni.

Il convegno si terrà il giorno 28 gennaio 2012 presso l’Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti di Modena in Corso Vittorio Emanuele, n° 59  a Modena. 

 
Programma
 
1^ SESSIONE
ore 9,30
Saluto del Presidente dell’Accademia
Saluto del Rettore dell’Università
Introduzione del Presidente della Sezione di Scienze
ore 10.00
Lucio Russo
Studi umanistici e scienza nella storia della cultura italiana
ore 11.00
Carlo Bernardini
L’immaginazione in fisica
ore 12.00
Edoardo Boncinelli
Fondamenti biologici delle due culture
PAUSA
2^ SESSIONE
ore 14.30
Antonello La Vergata
Le due culture. Alle origini di un dibattito non solo italiano
ore 15.30
Dibattitoe conclusioni (moderatore Antonello La Vergata)