Dal fondo del mare

Le acque costiere, calde e basse, e quelle profonde e buie dei fondali oceanici costituiscono gli estremi tra i diversi ambienti marini, ospitando faune completamente differenti. Tuttavia l’origine comune delle specie presuppone la formazione in un ambiente, con la possibilità di colonizzarne altri e diffondersi. A tal proposito, un’ipotesi ben supportata dalle evidenze empiriche è quella che vede la fauna

Le acque costiere, calde e basse, e quelle profonde e buie dei fondali oceanici costituiscono gli estremi tra i diversi ambienti marini, ospitando faune completamente differenti. Tuttavia l’origine comune delle specie presuppone la formazione in un ambiente, con la possibilità di colonizzarne altri e diffondersi. A tal proposito, un’ipotesi ben supportata dalle evidenze empiriche è quella che vede la fauna bentonica, quella che trascorre la propria vita adulta esclusivamente a contatto con il substrato, originaria delle acque basse, con la successiva diffusione in ambiente d’alto mare.

Come spesso accade, nel regno animale esistono organismi che si sottraggono alle generalizzazioni: questo è il caso degli stilasteridi (Famiglia Stylasteridae), il secondo gruppo di coralli duri più numeroso e diffuso al mondo, che sembra aver avuto origine dalle profondità marine. Per giungere a tale conclusione, un gruppo di ricercatori della Universidade de Sao Paulo ha realizzato un’analisi filogenetica, confrontando 2.638 coppie di basi di 100 specie, comprendenti 20 dei 26 generi esistenti.

I risultati, pubblicati sulla rivista ad accesso libero PLoS One, indicano inequivocabilmente che il progenitore comune a tutti questi coralli si originò e visse nelle profondità marine circa 65 milioni di anni fa, dato supportato anche dal fatto che l’89% delle specie vive tutt’ora in acque profonde contro la media del 66% di tutti i coralli esistenti. L’analisi indica che anche i principali meccanismi di difesa contro la predazione, le spicole calcaree e gli opercoli, si svilupparono in un antenato ancora legato alle acque profonde e non furono dunque innovazioni responsabili dell’invasione delle acque costiere.

Solo successivamente, e grazie a più ondate di colonizzazione, questi coralli conquistarono i bassi fondali, in cui proliferarono e si diffusero a livello mondiale. In paricolare, tali organismi invasero queste aree ben quattro volte nella loro storia evolutiva, di cui tre nelle regioni tropicali e una nelle acque temperate.

Questo studio, concludono i ricercatori, sottolinea l’importanza di analisi filogenetiche su larga scala nella comprensione del passato evolutivo delle specie, in particolar modo con riferimento all’ambiente marino, e suggerisce la possibilità, forse spesso trascurata, che le acque profonde possano aver costituito un serbatorio di biodiversità fondamentale per i biota oceanici.

L’articolo “From Offshore to Onshore: Multiple Origins of Shallow-Water Corals from Deep-Sea Ancestors” è liberamente disponibile online.

Andrea Romano

Fonte dell’immagine: Wikimedia Commons

 

Riferimenti:
Lindner et al. From Offshore to Onshore: Multiple Origins of Shallow-Water Corals from Deep-Sea Ancestors. PLoS One, 2008; 3 (6): e2429 DOI: 10.1371/journal.pone.0002429