Darwin e spiritualità

Ronald Dworkin, nel numero del 21 settembre della New York Review of Books (http://www.nybooks.com/articles/19271) ha scritto un saggio dal titolo “Three questions for America”. La prima domanda (e per noi la più significativa) chiede: “Should alternatives to evolution be taught in schools?”. Nella sua risposta a questa domanda, Dworkin specifica la sua visione e ricorda ciò che è successo nel

Ronald Dworkin, nel numero del 21 settembre della New York Review of Books (http://www.nybooks.com/articles/19271) ha scritto un saggio dal titolo "Three questions for America". La prima domanda (e per noi la più significativa) chiede: "Should alternatives to evolution be taught in schools?". Nella sua risposta a questa domanda, Dworkin specifica la sua visione e ricorda ciò che è successo nel distretto scolastico di Dover, Pennsylvania, in cui un giudice federale ha stabilito che l'insegnamento dell'ID nelle scuole superiori pubbliche sia "un'imposizione anticostituzionale della dottrina cristiana in una scuola pubblica" (vedi anche l'articolo "L'ID vietato a Dover, Pennsylvania"). L'autore specifica che le discussioni scientifiche sulla teoria evolutiva non si concentrano sulla correttezza della teoria stessa (verificabile e falsificabile, come tutte le teorie scientifiche), ma sui meccanismi attraverso i quali l'evoluzione agisce. Infine azzarda una proposta, difficilmente realizzabile per sua stessa ammissione: promuovere nelle scuole superiori pubbliche un corso di "Politica contemporanea", che aiuti i giovani a comprendere la complessità dei grandi temi che attraversano la nostra quotidianità, in modo da potersi creare una opinione autonoma e consapevole.

A questa interessante disquisizione ha fatto seguito una risposta, purtroppo mortificante che mostra invece quanta confusione esista ancora sui temi evolutivi. Danis Rose, nel numero del 2 novembre della stessa rivista (http://www.nybooks.com/articles/19513?email), si sofferma ad analizzare i due meccanismi principe della teoria evolutiva: mutazioni casuali e selezione naturale. Nel primo caso afferma che non ci sia evidenza nella storia evolutiva degli organismi viventi che le mutazioni siano sempre avvenute casualmente, e definisce curioso il processo di selezione naturale "senza guida", mostrando in tal modo di non avere compreso i fondamenti minimali della teoria dell'evoluzione darwiniana corroborati da un secolo e mezzo di ricerche e già ripetutamente descritti anche in testi divulgativi che dovrebbero essere alla sua portata. Offre una spiegazione del processo che dovrebbe generare dubbio nel lettore, ma che mostra invece la sua confusione tra scienza e scientismo, come nella replica afferma Dworkin.

Rose afferma inoltre che la teoria darwiniana è insoddisfacente e che la sua fortuna sia solo quella di essere una sorta di imposizione scientifica materialista. E quindi, per Rose, se si osserva il mondo con occhi "darwiniani e scientifici", valori soggettivi (come amore, bellezza, bontà e libertà) dovrebbero essere considerati solo come "illusioni create dalla selezione naturale per il vantaggio competitivo di un aggregato complesso di materia su di un altro". Ma come osserva Dworkin nella conclusione della sua replica "i fiori possono essere bellissimi e l'amore splendido anche se esiste una buona teoria scientifica che spiega perchè essi esistono."

Giulia Fontanesi