Dawkins offre “Il più grande spettacolo della Terra”

Mentre si delira su fantomatici colpi fatali alla teoria dell’evoluzione, ecco che Dawkins ci offre “Il più grande spettacolo della Terra“, in cui il fatto dell’evoluzione emerge in tutta la sua palese ovvietà. La sua ultima fatica letteraria è l’antidoto a tanta cattiva filosofia di cui abbiamo parlato a sufficienza e non vogliamo ripeterci (per chi avesse vissuto con la

Mentre si delira su fantomatici colpi fatali alla teoria dell’evoluzione, ecco che Dawkins ci offre “Il più grande spettacolo della Terra“, in cui il fatto dell’evoluzione emerge in tutta la sua palese ovvietà. La sua ultima fatica letteraria è l’antidoto a tanta cattiva filosofia di cui abbiamo parlato a sufficienza e non vogliamo ripeterci (per chi avesse vissuto con la testa sotto la sabbia per un mese, ecco qui).

Dopo aver dedicato il resto della carriera e dei libri ad argomenti teorici in favore dell’evoluzione, Dawkins colma una lacuna: si adopera per eseguire la trasmutazione più difficile (non certo quella di produrre un best-seller, gesta a lui non difficile), bensì di cambiare la percezione pubblica dell’evoluzione da teoria a fatto. “Questo libro è il mio personale sunto delle prove per cui la ‘teoria’ dell’evoluzione è in realtà un fatto, tanto incontrovertibile quanto qualunque altro nella scienza”.

La tesi del libro è semplice quanto ardita: al di sopra della filosofia stanno i fatti e tanti fatti accumulati nel tempo elevano la teoria in grado di spiegarli a fatto. E così passa in rassegna tutte le prove, provenienti da tutte le discipline delle scienze della vita e della Terra, come fosse un vero e proprio show, un raro varietà intelligente: la selezione artificiale, il tempo profondo, i fossili intermedi, la storia degli ominidi, lo sviluppo embrionale, biogeografia e tettonica a placche, omologia e analogia, coevoluzione e corsa agli armamenti. Il capitolo finale è poi una vera esegesi dell’ultimo paragrafo dell’Origine da cui la famosa ultima frase “Vi è qualcosa di grandioso in questa concezione della vita”.

Da consigliare, soprattutto agli scettici.

Giorgio Tarditi Spagnoli