Diversi regni, stessa segnaletica

Pubblicato sul numero di febbraio di Genes and Development, uno studio sul sensore molecolare per l’ormone della crescita nelle piante, il brassinolide, ha portato a scoprire come la fosforilazione della tirosina, a lungo ritenuta esclusiva delle cellule animali, sia un meccanismo comune a entrambi i regni. Le cellule umane utilizzano varie classi di molecole, tra cui le chinasi, le stesse

Pubblicato sul numero di febbraio di Genes and Development, uno studio sul sensore molecolare per l’ormone della crescita nelle piante, il brassinolide, ha portato a scoprire come la fosforilazione della tirosina, a lungo ritenuta esclusiva delle cellule animali, sia un meccanismo comune a entrambi i regni.

Le cellule umane utilizzano varie classi di molecole, tra cui le chinasi, le stesse utilizzate per lo più dalle piante. Le chinasi trasferiscono gruppi fosfato alle proteine, negli animali la maggioranza presenta  specificità per l’amminoacido tirosina, una minoranza per serina e treonina. Nelle piante, al contrario, tutte le chinasi sono specifiche per serina e treonina. Un’eccezione è costituita proprio dal recettore per il brassinolide, che regola la risposta alla luce.

Sia le cellule dei mammiferi che quelle delle piante abbisognano di rilevare la presenza di ormoni che regolano le risposte ai cambiamenti ambientali. Ma sebbene vi possano essere diversi modi con cui costruire un sistema di segnali, piante e mammiferi hanno adottato le stesse soluzioni, evolvendole indipendentemente, in un sorprendente caso di convergenza evolutiva.

Giorgio Tarditi Spagnoli

Riferimenti:
Yvon Jaillais, Michael Hothorn, Youssef Belkhadir, Tsegaye Dabi, Zachary L. Nimchuk, Elliot M. Meyerowitz, Joanne Chory. Tyrosine phosphorylation controls brassinosteroid receptor activation by triggering membrane release of its kinase inhibitor. Genes & Dev. 2011. 25: 232-237