Evoluzione e creazione: una falsa antinomia

Più che smentirla, in realtà oggi sull’Osservatore Romano (“Evoluzione e creazione: Una falsa antinomia“, 10/06/2008) è riuscito nell’impresa di parlare di Darwin, ma di NON esprimersi sulla teoria darwiniana dell’evoluzione (non è per questo che Darwin nel 2009 verrà celebrato e festeggiato anche in Vaticano?); critica invece chi la difende – solo se e quando viene attaccata – contrariamente all’impostazione

Più che smentirla, in realtà oggi sull’Osservatore Romano (“Evoluzione e creazione: Una falsa antinomia“, 10/06/2008) è riuscito nell’impresa di parlare di Darwin, ma di NON esprimersi sulla teoria darwiniana dell’evoluzione (non è per questo che Darwin nel 2009 verrà celebrato e festeggiato anche in Vaticano?); critica invece chi la difende – solo se e quando viene attaccata – contrariamente all’impostazione del 2005 (prima che diventasse responsabile vaticano per la cultura…).
 
L’occasione è la recensione dell’ultimo libro di F.Facchini (“Le sfide dell’evoluzione. In armonia tra scienza e fede” – Milano, Jaca Book, 2008, pagine 176, euro 16).
 
Nell’articolo si parla quindi quasi solo di evoluzione, mentre per quanto riguarda la teoria dell’evoluzione (darwinismo e neodarwinismo) invade proprio un campo non suo sostenendo (non è giustificato che qui esprima solo il punto di vista dei teologi) che “Molto spesso, infatti, l’interesse della teoria darwiniana risiede proprio nel confronto o scontro con le concezioni filosofiche e religiose”; come si vede lancia una grave accusa a una teoria scientifica e purtroppo addirittura nega al neodarwinismo quella scientificità che il Papa vorrebbe invece valesse anche per la teologia; e torna anche indietro rispetto alle sue precedenti opinioni, sostenendo addirittura che “l’evoluzione fu ed è ancora brandita spesso come arma contro l’antropologia teologica”.

Sappiamo bene, come lo sapeva lui nel 2005, che invece il problema è opposto: ha origine dall’”antropologia teologica”: “invadere un campo non suo” quando nega che il neodarwinismo abbia esclusivamente un ruolo di spiegazione scientifica (e naturalistica) di quel fenomeno, l’evoluzione biologica, su cui si insiste ripetutamente nell’articolo e che non può negare.

Proprio in vista di un convegno da lui organizzato su Darwin e il neodarwinismo, e di cui è apprezzabile l’impostazione e anche la scelta degli oratori, è strano che in questo articolo eviti di giudicare, e addirittura di citare, i meccanismi evolutivi scoperti da Darwin ma ripetutamente confermati per 150 anni.
 
Prima o poi comunque il problema centrale del prossimo convegno dovrà affrontarlo; spiace osservare che questo articolo sia anche poco coerente con sue precedenti dichiarazioni.

Imbarazzante per F.Facchini, uno dei pochi religiosi che conosce i documenti che screditano l’ID USA, è invece la frase “la teoria dell’Intelligent Design che egli preferisce riclassificare come “progetto superiore””, non è bello definire riclassificazione quella che invece era una contestazione (magari poco convincente, come aveva subito fatto notare anche Dembski prima di mons.Ravasi) della truffa dell’ID USA, presentata in due articoli pubblicati dall’Osservatore Romano (il 17/1/06 e il 14/2/08).

Questa impostazione sembra prospettare purtroppo che si realizzi ”Uno dei rischi maggiori, che si producano derive da teorie scientifiche a opzioni ideologiche o da tesi teologiche a pronunciamenti apologetici”.
 
Curioso che solo in questa frase si parli del problema principale: quando si parla di Darwin siamo di fronte a una “teoria scientifica”, e le teorie  scientifiche possono essere confutate solo da altre teorie scientifiche migliori; non basta dire “non ci credo” o “non mi piace”. Bisogna farlo capire ai lettori dell’Osservatore Romano…

Tratto dal “L’ANTI-EVOLUZIONISMO IN ITALIA” di Daniele Formenti

Fonte dell’immagine: Wikimedia Commons