Falle e straripamenti culturali

Una delle società storicamente più multiculturali dell’Europa, dopo anni di apparente quiete, si trova ad affrontare una sfida culturale e civile nel gestire il flusso migratorio da parte di paesi musulmani. Il Guardian pubblica la dichiarazione, a dir la verità, non molto sorprendente, di Michael Reiss, pastore anglicano ed ex-direttore della Royal Society (ex poiché aveva dichiarato che il creazionismo

Una delle società storicamente più multiculturali dell’Europa, dopo anni di apparente quiete, si trova ad affrontare una sfida culturale e civile nel gestire il flusso migratorio da parte di paesi musulmani. Il Guardian pubblica la dichiarazione, a dir la verità, non molto sorprendente, di Michael Reiss, pastore anglicano ed ex-direttore della Royal Society (ex poiché aveva dichiarato che il creazionismo dovesse essere insegnato a scuola, sebbene con lo scopo di confutarlo): l’alto numero di creazionisti nel paese (Pikaia ne ha parlato qui) è probabilmente dovuto non tanto ad un maggior numero di “conversioni”, quanto ad un apporto esterno.

Quindi, mentre USA il creazionismo è di matrice cristiana, in Inghilterra è di matrice musulmana. Ci sono alcune differenze (per esempio il creazionismo musulmano accetta l’età della Terra e dell’Universo), insignificanti davanti all’ignoranza del messaggio originale, ma obbligatorie da conoscere per chi debba contrastarle.

Moltissimi immigrati arrivano in Inghilterra con il loro bagaglio teocratico che desiderano mantenere intatto, nonostante la consapevolezza (o meglio proprio per questa) di ritrovarsi in una società dichiaratamente laica. D’altra parte nel nome del principio democratico della libertà religiosa, sembra si possa giustificare pressoché qualunque cosa, compresa la pretesa che il creazionismo sia scienza (… e non è neppure la cosa peggiore che sia stata pretesa in nome di questo principio).

Grazie a questa situazione, il creazionismo sta penetrando nelle fasce più avanzate della scuola: ragazzi che s’apprestano a cominciare l’università in ambito scientifico, studiano biologia ma “non accettano l’evoluzione” – un po’ come imparare a scrivere non accettando l’alfabeto. Nell’ambito medico, l’unico ambito biologico in cui l’aspetto evoluzionistico è trascurato o peggio ignorato, vi è un 10% di studenti creazionisti. Speriamo solo non arrivino mai a fare ricerca (e infatti vengono rifiutati agli esami di dottorato).

Nel frattempo, la prima misura per l’arginamento di questo straripamento culturale, sarà l’insegnamento dell’evoluzione nelle scuole elementari, una misura presa dal governo grazie ad una lettera da parte di diversi scienziati ed intellettuali (tra cui Richard Dawkins a lo stesso Reiss).

Che ne sarà della laica Europa? Come si legge, non ho fatto nessuna menzione dell’Italia. L’infezione continua.

Giorgio Tarditi Spagnoli