Fossili del Triassico fanno luce sulla dieta dei primi dinosauri e sulla convivenza con i loro antenati

Il ritrovamento dei resti di due nuove specie di rettili del Triassico nello stesso sito dimostra che antenati dei dinosauri e dinosauri hanno convissuto più di quanto si pensava. Questa scoperta aiuta a fare luce su anatomia e dieta dei dinosauri più antich

I dinosauri sono sicuramente gli animali estinti più famosi e conosciuti. Molto meno, invece, si sa riguardo a come questi rettili si sono evoluti e sono emersi come dominatori del pianeta. In uno studio pubblicato sulla rivista Current Biology, Cabreira e colleghi riportano le analisi dei resti di due nuove specie di rettili provenienti da uno dei più antichi siti in cui sono stati rinvenuti fossili di dinosauri, la Santa Maria Formation in Brasile (237-228 milioni di anni fa).

Le analisi eseguite sui fossili di Ixalerpeton polesinensis e Buriolestes schultzi, questo il loro nome scientifico, hanno chiarito che appartenevano ai Dinosauromorpha. Questo gruppo comprende i dinosauri e anche gruppi meno noti che non hanno avuto lo stesso successo, compresi i loro antenati. I. polesinensis era un membro della famiglia Lagerpetidae, un ramo evolutivo separato dai “rettili terribili” e composto da dinosauromorfi primitivi considerati precursori dei dinosauri. B. schultzi, invece, è stato classificato nel gruppo Sauropodomorpha, che comprende i dinosauri dal collo lungo (sauropodi) ed i loro progenitori.

Questo ritrovamento dimostrava che i dinosauri avevano vissuto fianco a fianco con i loro precursori per un periodo più lungo di quello suggerito da altre evidenze fossili più recenti, durante le prime fasi della loro evoluzione. Di entrambe le specie sono stati rinvenuti due scheletri parzialmente articolati che comprendevano parti del cranio, degli arti, dei cinti e vertebre. Sia I. polesinensis che B. schultzi mostravano caratteristiche distintive uniche (autapomorfie), che li differenziavano dagli altri membri dei rispettivi gruppi.

Lo studio è stato fondamentale per comprendere l’origine di alcuni dei tratti caratteristici dei dinosauri. Inoltre, le analisi filogenetiche indicavano che B. schultzi fosse il sauropodomorfo più primitivo conosciuto. Sorprendentemente, i denti di questo antenato dei “colli lunghi” suggerivano una dieta a base di piccoli animali (vertebrati o invertebrati con esoscheletro non troppo coriaceo) piuttosto che una erbivora. La scoperta di questa specie confermava come i membri più primitivi di questo gruppo di dinosauri tipicamente erbivori fossero con tutta probabilità dei predatori.

Il team coordinato da Max Cardoso Langer ipotizza che gli antenati di tutti i dinosauri potrebbero essere stati dei carnivori. Solo successivamente, l’erbivoria e l’onnivoria sarebbero comparse indipendentemente negli ornitischi, nella maggior parte dei Sauropodomorpha e, più tardi, in vari gruppi di teropodi.

In definitiva, le analisi sui resti fossili di queste due specie sono risultate fondamentali per capire la sequenza di acquisizione di alcuni dei caratteri tipici dei dinosauri. Inoltre, questa scoperta dimostrava che l’emergere dei dinosauri come specie dominanti era stato un processo più graduale di quanto ritenuto in precedenza. Questi rettili incredibili non avrebbero sostituito rapidamente i loro predecessori, ma piuttosto sarebbero andati incontro ad una più lenta ma inesorabile ascesa.

Riferimento:
Cabreira et al. A Unique Late Triassic Dinosauromorph Assemblage Reveals Dinosaur Ancestral Anatomy and Diet. Current Biology, 2016; doi: 10.1016/j.cub.2016.09.040

Immagine: Maurìlio Oliveira