I geni dell’intelligenza dell’ape

Il complesso mondo sociale delle api richiede loro di recitare ruoli diversi in momenti differenti della loro vita, nonche’ di compiere parecchie attivita’ che richiedono capacita’ cerebrali davvero rimarchevoli, come ad esempio interpretare il linguaggio della famosa “danza”. E il tutto compiuto da un cervello delle dimensioni davvero ridotte, composto da un milione circa di neuroni. Jonathan Sweedler studia le

Il complesso mondo sociale delle api richiede loro di recitare ruoli diversi in momenti differenti della loro vita, nonche' di compiere parecchie attivita' che richiedono capacita' cerebrali davvero rimarchevoli, come ad esempio interpretare il linguaggio della famosa "danza". E il tutto compiuto da un cervello delle dimensioni davvero ridotte, composto da un milione circa di neuroni. Jonathan Sweedler studia le api mellifere come modello di sociogenomica, una disciplina che vuole mettere in correlazione la biologia molecolare con la fisiologia e la neurochimica (e in ultima analisi il comportamento) degli animali a struttura sociale complessa. E' per questo che il primo obbiettivo del chimico e biotecnologo e' stato quello di individuare i neuropeptidi che influenzano l'attivita' cerebrale delle api: attraverso tecniche genetiche, bioinformatiche e di spettrometria di massa (per l'analisi chimica), Sweedler e alcuni collaboratori americani e belgi sono riusciti a ricavare la sequenza di oltre 200 peptidi che si presentano come potenziali candidati al ruolo di regolatori neuronali, riuscendo poi a confermare questo particolare ruolo per almeno un centinaio di essi.

Dalla struttura dei neuropeptidi e' stato poi possibile risalire a 36 geni che codificano per queste particolari proteine, dei quali 33 del tutto inediti: lo studio e l'importante scoperta sono stati pubblicati su un recente numero di Science. L'impresa e' notevole: i neuropeptidi sono difficili da collegare al gene che li esprime, in quanto spesso vanno incontro a profondi cambiamenti rispetto all'originale prodotto della traduzione dell'mRNA. Alcuni geni, inoltre, sono stati riconosciuti grazie alla notevole somiglianza con quelli di Drosophila melanogaster.

Il lavoro di Sweedler proseguira' con la  ricerca di altri neuropeptidi e geni codificanti di Apis mellifera, nonche' con  l'utilizzo delle sofisticate tecniche messe a punto per questa ricerca nell'analisi dei genomi di altri organismi, sempre alla caccia di neuropeptidi. E chissa' che non si possano ottenere presto ulteriori avanzamenti nello studio del ruolo dei neuropeptidi negli animali sociali superiori, tra cui Homo sapiens.

Paola Nardi