I Have Landed

Spesso Stephen J.Gould giocava con simmetrie occasionali di date alle quali non credeva affatto e alle quali non attribuiva alcun senso intrinseco, prendendo cosi in giro se stesso e insieme, la sua amata culla ebraica newyorkese. La numerologia diventa un pretesto probabilistico scherzoso per raccontare altre storie, per deviare verso nuove “stravaganze”, per segnare i confini geometrici immaginari di una

Spesso Stephen J.Gould giocava con simmetrie occasionali di date alle quali non credeva affatto e alle quali non attribuiva alcun senso intrinseco, prendendo cosi in giro se stesso e insieme, la sua amata culla ebraica newyorkese. La numerologia diventa un pretesto probabilistico scherzoso per raccontare altre storie, per deviare verso nuove “stravaganze”, per segnare i confini geometrici immaginari di una narrazione che finisce e ne annuncia un’altra […]. Possiamo scommettere che gli sarebbe piaciuto enormemente commentare argutamente e partecipare agli eventi del 2009, anno del bicentenario della nascita di Charles Darwin, il suo eroe prediletto. Un’altra data, questa, che lo avrebbe indotto a scovare chissà quali imprevedibili connessioni fra i dettagli apparentemente senza importanza della storia naturale e dei suoi interpreti passati e presenti. In quest’ultima raccolta di saggi ritroviamo quella particolare tonalitaÌ scanzonata e anticonformista che in Gould rendeva qualsiasi “celebrazione” un’occasione per rimescolare le carte, per carpire un inedito, per rendere l’ereditaÌ di un autore, in questo caso del padre della teoria dell’evoluzione, un cantiere aperto, un centro di irradiazione di nuove idee […].

Telmo Pievani, estratto dalla prefazione all’edizione italiana