I primi coloni del nuovo mondo

Dal sito di Cooper’s Ferry, in Idaho, reperti che indicano come la colonizzazione del Nord America possa essere avvenuta prima di quanto si credesse, oltre che per altre vie

È stata pubblicata su Science la scoperta di manufatti litici e altri reperti nel sito di Cooper’s Ferry, in Idaho occidentale, che suggerisce la presenza di una popolazione nella zona già 16.000 anni fa, retrodatando di circa un millennio la prima colonizzazione del Nord America. Cooper’s Ferry si trova alla confluenza dei fiumi Rock Creek e Salmon River, e la tribù dei Nez Perce, attualmente residente in Idaho in una riserva non lontana dalla zona dello scavo, conosceva già la zona come sito di un antico villaggio.

Lo scavo è diviso in due aree, questi ritrovamenti provengono dalla zona A. Oltre ai già citati strumenti litici sono stati rinvenuti anche carboni, rocce con alterazioni da fuoco e frammenti ossei probabilmente di animali di taglia medio grande. Identificati anche un probabile focolare e una zona dedicata al trattamento del cibo. Dagli strati più bassi dello scavo, quindi presumibilmente i più antichi, provengono le ossa datate col metodo del Carbonio 14. I risultati collocano le ossa, e quindi gli strumenti litici ad esse associate, tra i 15.000 e i 16.000 anni fa. Si parla di circa 1.000 anni prima rispetto a quella che si credeva la prima popolazione del continente e ai più antichi reperti umani datati fino a questo momento in Nord America.

Questa scoperta fornisce maggior credibilità alla teoria della migrazione seguendo le coste del Pacifico. Cooper’s Ferry si trova lungo il corso del Salmon River, un affluente del bacino del Columbia River. Secondo gli autori, i gruppi in migrazione verso lungo le coste del Pacifico, probabilmente sia via mare che via terra lungo la costa, avrebbero trovato proprio il Columbia River come prima entrata agevole verso l’entroterra americano al di sotto dei ghiacciai.

Questi risultati mettono in discussione la precedente teoria secondo cui la prima migrazione verso il nuovo mondo sarebbe avvenuta dalla Siberia tramite la formazione di un “corridoio” percorribile tra i ghiacciai (Pikaia ne ha già accennato qui). Questa apertura si sarebbe formata infatti attorno ai 14.800 anni fa, molti secoli dopo l’insediamento di Cooper’s Ferry.

Nel sito sono stati trovati anche denti appartenenti a una specie ormai estinta di cavalli, che però non viene specificata nello studio, vissuta in Nord America alla fine dell’ultimo glaciale. Cooper’s Ferry è quindi il più antico sito archeologico associato a specie estinte datato al Carbonio 14 in Nord America.

I manufatti litici più antichi provenienti dallo scavo sono molto simili ad altri trovati in Asia Nord Orientale e Giappone. Davis sta attualmente collaborando con ricercatori giapponesi per confrontare i manufatti litici provenienti da Cooper’s Ferry con altri provenienti da Russia e Giappone. Si attendono inoltre le datazioni provenienti dalla seconda area del sito.

Riferimenti:
Loren G. Davis, et al. Late Upper Paleolithic occupation at Cooper’s Ferry, Idaho, USA, ~16,000 years ago. Science, Aug 30th, 2019 DOI: 10.1126/science.aax9830

Immagine: Bureau of Land Management [CC-BY-2.0] via Wikimedia Commons