Il declino demografico del rinoceronte di Sumatra risale all’ultimo periodo glaciale

Il declino del rinoceronte di Sumatra, tra le specie più a rischio d’estinzione al mondo, sarebbe cominciato nella seconda metà del Pleistocene con l’inizio dell’Ultimo periodo glaciale

Si stima che il rinoceronte di Sumatra (Dicerorhinus sumatrensis), una delle specie più a rischio di estinzione del pianeta, abbia attualmente una popolazione inferiore ai 216 esemplari. Secondo una ricerca condotta da un team internazionale guidato da Herman L. Mays della Marshall University e pubblicata su Current Biology, il suo declino demografico sarebbe dovuto alle conseguenze dei cambiamenti climatici impressi dall’ultimo periodo glaciale, a partire da 210000 anni fa.

I ricercatori hanno condotto un’analisi genomica di coalescenza (PSMC: Pairwise Sequential Markovian Coalescent) su campioni di DNA prelevati da un esemplare di una sottospecie del rinoceronte di Sumatra, il rinoceronte di Sumatra occidentale (Dicerorhinus sumatrensis sumatrensis), conservato allo Zoo di Cincinnati. A partire dalla sequenza genomica del rinoceronte di Sumatra, dai dati fossili e molecolari già noti in letteratura e ipotizzando un tasso di generazione per un periodo di tempo dato, i ricercatori hanno potuto stimare la storia demografica di questo animale dalla sua comparsa nel tardo Pliocene (circa 2.5 milioni di anni fa) fino ad ora.

I risultati di questa analisi convergono con i ritrovamenti delle evidenze fossili pubblicate finora. Il rinoceronte di Sumatra, originatosi tra la porzione settentrionale dell’Indocina e la fascia meridionale della Cina, godette di una espansione demografica durante il medio Pleistocene (circa 950000 anni fa) lungo il corridoio del Sundaland, una fascia di terra emersa che collegava la penisola malese con l’Isola di Giava e Sumatra. Questa espansione originò le attuali tre sottospecie del rinoceronte di Sumatra (D. s. sumatrensis, D. s. harrissoni, D. s. lasiotis).

E’ durante questo periodo, fanno notare i ricercatori, che l’andamento demografico di questo animale ebbe il proprio picco, con una stima di circa 57800 esemplari. L’analisi trova conferma con l’espansione demografica di altri mammiferi in questa regione durante lo stesso periodo. L’analisi mostra come il declino demografico cominciò circa 120000 anni fa, con l’affermarsi dell’Ultimo periodo glaciale. Da questo periodo la demografia di questo rinoceronte non si sarebbe più ripresa, portando, circa 9000 anni fa, la popolazione a una stima di 1300-500 esemplari. Anche questo declino trova riscontro nel declino demografico di molta megafauna artica in questo periodo.

A questo punto, i ricercatori hanno incrociato questi risultati con un’analisi ecologia delle tre sottospecie del rinoceronte di Sumatra, trovando un effettivo riscontro con l’attuale distribuzione delle tre sottospecie. Con la fine dell’ultimo periodo glaciale, infatti, il corridoio del Sundaland venne nuovamente sommerso dalle acque, frammentando la popolazione del rinoceronte di Sumatra tra penisola malese, Giava e Sumatra e rendendo le sottopopolazioni più vulnerabili alle pressioni dell’ambiente e della predazione.

Secondo lo studio queste fluttuazioni demografiche, unite alle conseguenze del lungo periodo glaciale, sarebbero state determinanti nell’innescare quel declino demografico che dura ancora oggi. Nelle conclusioni dei ricercatori, la metodica utilizzata ha l’importanza di collocare il problema della conservazione del rinoceronte di Sumatra in un contesto ecologico ed evoluzionistico e potenzialmente potrebbe consentire analisi ancora più approfondite per la preservazione di questa specie.

Bibliografia:
Herman L. Mays, Chih-Ming Hung, Pei-Jen Shaner, James Denvir, Megan Justice, Shang-Fang Yang, Terri L. Roth, David A. Oehler, Jun Fan, Swanthana Rekulapally, Donald A. Primerano. Genomic Analysis of Demographic History and Ecological Niche Modeling in the Endangered Sumatran Rhinoceros Dicerorhinus sumatrensis. Current Biology, 2017; DOI: 10.1016/j.cub.2017.11.021

Immagine: di dominio pubblico (da Wikimedia Commons)