Il gigante svizzero

In Svizzera è stato descritto un nuovo dinosauro. Si tratta di Schleitheimia schutzi, un erbivoro dal collo lungo antico parente dei giganteschi sauropodi

Dal cantone di Schaffausen, Svizzera settentrionale, provengono i resti fossili di un grande dinosauro erbivoro. Precedentemente attribuiti ad un’altra specie, del genere Plateosaurus, i reperti sono stati rianalizzati dai paleontologi autori di uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Swiss Geosciences e attribuiti ad un nuovo genere e specie, Schleitheimia schutziQuesto grande animale, vissuto circa 210 milioni di anni fa, nel Triassico superiore, è un antico esponente dei Sauropodomorpha, grande gruppo di dinosauri da cui, nel Giurassico inferiore, si evolveranno i Sauropodi, i colossali dinosauri dal collo lungo.

Come già citato, i fossili di Schleitheimia sono stati a lungo attribuiti a Plateosaurus, un altro genere di dinosauri erbivori appartenente ai Sauropodomorpha vissuto tra i 214 e i 204 milioni di anni fa in quelle che ora sono Europa, Groenlandia e Nord America. Effettivamente le due specie si somigliavano molto, entrambi erbivori dotati di collo lungo, ma Schleitheimia, che secondo le stime attuali raggiungeva tra i 9 e i 10 metri di lunghezza, era decisamente più grande. Inoltre, probabilmente era quadrupede, mentre Plateosaurus si muoveva prevalentemente in maniera bipede.

L’identificazione di Schleitheimia porta a tre il numero di specie di Sauropodomorfi che, nel Triassico superiore, vivevano in quella che è l’attuale Svizzera. Le altre due sono il già citato Plateosaurus e Gresslyosaurus ingens. È giusto però precisare che quest’ultima specie non è universalmente riconosciuta e viene spesso inclusa all’interno di Plateosaurus, opinione su cui gli autori di questa ricerca differiscono.

Un’analisi filogenetica colloca Schleitheimia come un possibile outgroup (cioè un gruppo di organismi imparentato con uno più ampio, che serve come riferimento per la determinazione di rapporti filogenetici) immediato dei sauropodi. Nel contesto dell’analisi filogenetica, Schleitheimia è comparso solo poco prima dei primi Sauropodi. I resti fossili più antichi di questi ultimi infatti risalgono alla fine del Giurassico inferiore (con i resti del grande Vulcanodon risalenti a circa 180 milioni di anni fa), ma alcune serie di impronte in Argentina e Groenlandia fanno ipotizzare una loro presenza già dalla fine del Triassico. È ancora difficile ottenere una risposta certa sul periodo di comparsa dei Sauropodi, ma gli autori dell’articolo mettono in risalto, tramite l’analisi filogenetica, alcuni aspetti relativi all’evoluzione dei Sauropodomorfi. L’ipotesi è che tutti gli esponenti di questo clade, compresi i Sauropodi, fossero già presenti alla fine del Triassico. La maggior parte dei taxa, compreso Schleitheimia, vedrebbe la luce nel Norico, penultima epoca geologica del Triassico (circa 210 milioni di anni fa).

Le evidenze paleontologiche mostrano come il passaggio tra Triassico e Giurassico (circa 200 milioni di anni fa), caratterizzato da un suo evento d’estinzione, abbia avuto solo effetti minori sui Sauropodomorfi, i cui taxa sopravvissero quasi tutti al passaggio di era geologica. È probabile che Sauropodi fossero già presenti in questa epoca geologica, ma in competizione con gli altri membri del sottordine dei Sauropodomorfi. È solo verso la fine del Giurassico inferiore, con un altro evento di estinzione, quello tra il Pliensbachiano e il Toarciano, che la maggior parte dei Sauropodomorfi si sarebbe estinta, lasciando quindi campo libero ai Sauropodi per espandersi a piacimento. I grandi rettili dal collo lungo quindi occuperanno questa nicchia ecologica con grande successo, fino all’estinzione dei dinosauri circa 110 milioni di anni dopo.

Riferimenti:
O.W.M. Rauhut et al. 2020. A derived sauropodiform dinosaur and other sauropodomorph material from the Late Triassic of Canton Schaffhausen, Switzerland. Swiss J Geosci 113 (8); doi: 10.1186/s00015-020-00360-8

Riferimenti immagine: Image credit: Beat Scheffold.