Il mondo nascosto in un ambra trovata in Italia

In questa zona delle nostre Alpi c’è il più grande deposito di ambra triassica. Proprio da qui provengono molti pezzettini d’ambra che sono stati analizzati per lo studio eseguito da scienziati dell’Università di Padova con colleghi tedeschi. All’interno dell’ambra sono state individuate microinclusioni di diversi organismi rappresentanti tutti i livelli trofici (i diversi ruoli nella rete alimentare): ci sono i

In questa zona delle nostre Alpi c’è il più grande deposito di ambra triassica. Proprio da qui provengono molti pezzettini d’ambra che sono stati analizzati per lo studio eseguito da scienziati dell’Università di Padova con colleghi tedeschi.

All’interno dell’ambra sono state individuate microinclusioni di diversi organismi rappresentanti tutti i livelli trofici (i diversi ruoli nella rete alimentare): ci sono i batteri, le alghe che fanno la fotosintesi, i protozoi consumatori e i funghi decompositori.

Osservando gli individui fossilizzati nell’ambra, che si sarebbe originata a partire da resine di alcune conifere arcaiche della famiglia delle Cheirolepidiaceae, gli scienziati sostengono che queste comunità di organismi ha subito piccoli cambiamenti dal Triassico ad oggi. Molti dei generi e anche delle specie individuate hanno ancora dei rappresentati viventi.

Schmidt A.R., Ragazzi E., Coppellotti O. & Roghi G., A microworld in Triassic amber. Nature, vol. 444, n. 835 (14 December 2006)

Chiara Ceci

Fotografia di Adrian Pingstone tratta da Wikipedia