Il ruolo dei musei nell’insegnamento dell’evoluzione

I musei giocano un ruolo estremamente importante nell’insegnamento dell’evoluzione, poiché rappresentano, o possono rappresentare, uno strumento di primo (e talvolta unico!) contatto non solo con gli studenti, ma anche con il pubblico in generale. A chi non è capitato, infatti, di visitare le gallerie di un museo di storia naturale o di zoologia da bambino o come accompagnatore di figli

I musei giocano un ruolo estremamente importante nell’insegnamento dell’evoluzione, poiché rappresentano, o possono rappresentare, uno strumento di primo (e talvolta unico!) contatto non solo con gli studenti, ma anche con il pubblico in generale. A chi non è capitato, infatti, di visitare le gallerie di un museo di storia naturale o di zoologia da bambino o come accompagnatore di figli e/o nipoti?

 

Il ruolo dei musei nell’insegnamento della biologia evoluzionistica viene ad essere oggi più importante che mai data la crescente presenza di iniziative o eventi organizzati per dimostrare che la teoria dell’evoluzione non è realmente in grado di spiegare il mondo che ci circonda.

 

L’ultimo numero della rivista Evolution presenta un resoconto critico, scritto da July Diamond (University of Nebraska) e Margaret Evans (University of Michigan) ed intitolato Museums teach evolution in cui le due autrici presentano gli esiti del progetto Explore Evolution e discutono come provare a migliorare il modo di presentare l’evoluzione per facilitarne la comprensione.

 

In particolare, il progetto Explore Evolution è iniziato nel 2003, quando un gruppo di musei americani ha provato ad unire le proprie forze ed idee per rivedere il modo di mostrare l’evoluzione, partendo dalla volontà di organizzare le sale espositive in un percorso guidato che attraesse il visitatore nelle parti iniziali per poi guidarlo verso la comprensione delle teorie evolutive tenendo conto anche delle possibili connotazioni culturali dei visitatori e cercando di spingere il visitatore a realizzare un itinerario ragionato.

 

Questo approccio è stato seguito anche per sviluppare i percorsi per i ragazzi e per verificare quanto l’imprinting culturale ricevuto nelle scuole potesse modificare l’atteggiamento degli studenti rispetto alle tematiche evoluzionistiche proposte.

 

La realtà americana è al momento unica nel mondo per l’intensità dello scontro tra evoluzione e neocrezionismo o intelligent design, ma dato il proliferare delle iniziative anti-evoluzionistiche presenti in Europa, potrebbe essere interessante verificare già ora, tramite progetti museali, se queste campagne (spesso sostenute da finanziamenti tanto grandi quanto anonimi) abbiano avuto effetti nel modo in cui ragazzi ed adulti si avvicinano all’evoluzione.

 

Un altro aspetto di forza del progetto Explore Evolution è legato al fatto che esso derivi dalla partecipazione congiunta di ricercatori, docenti e musei dalla cui collaborazione è nato un progetto di grande interesse e forza comunicativa. Questo apsetto potrebbe essere di grande importanza oggi in Italia dove tanto i musei quanto le università soffrono per carenze sia di organico che di risorse, motivo per cui la collaborazione tra musei ed università potrebbe portare ad enormi vantaggi sia economici che culturali ed al conseguimento di risultati probabilmente non raggiungibili dalle singole strutture operanti in modo indipendente.

 

Maggiori informazioni sul progetto Explore Evolution sono disponibili (solamente in lingua inglese) all’indirizzo: http://explore-evolution.unl.edu/

 

 

Mauro Mandrioli

 

Diamond J., Evans EM. 2007. Museums teach evolution. Evolution 61: 1500-1506.