Il sorriso del mammifero

Non si sapeva un gran che fino ad ora del meccanismo di regolazione dello sviluppo dei denti, che determina la differenza fra la crescita su una singola fila dei mammiferi, rispetto alle file multiple di molti altri vertebrati; l’ultimo studio di Zhang e colleghi, pubblicato da Science, ci fornisce nuovi determinanti indizi per la comprensione di questo fine meccanismo. Lo

Non si sapeva un gran che fino ad ora del meccanismo di regolazione dello sviluppo dei denti, che determina la differenza fra la crescita su una singola fila dei mammiferi, rispetto alle file multiple di molti altri vertebrati; l’ultimo studio di Zhang e colleghi, pubblicato da Science, ci fornisce nuovi determinanti indizi per la comprensione di questo fine meccanismo.

Lo studio nasce dall’osservazione di un modello murino mancante del fattore di trascrizione Osr2, che sviluppa denti soprannumerari sul lato linguale rispetto ai normali molari, e si basa sull’analisi dei pattern di espressione di questo gene e di altri ad esso correlati, nello spazio e nel tempo durante lo sviluppo embrionale.

I risultati mostrano come l’anomalo sviluppo dei denti di questi topi sia dovuto all’espansione a livello linguale del campo odontogenico a partire dalla zona dove nascono i primi molari; analizzando come il gene Osr2 possa regolare le dimensioni di questo campo, i ricercatori hanno notato che il suo pattern di espressione è complementare con quello della proteina Bmp4, un già noto segnale di sviluppo dentale, la cui azione è mediata dal gene Msx1. Nei soggetti privi del gene Ors2, viene a mancare il limite spaziale allo sviluppo dentale e il gene Bmp4 risulta espresso anche in quelle zone dove normalmente è silenziato e dove compaiono i denti soprannumerari. I dati ricavati dall’analisi dei pattern nei soggetti mutati e in quelli di controllo sembrano indicare che Ors2 sopprima l’attivazione dei segnali odontogenici mediati da Msx1 e che i due geni quindi agiscano come antagonisti per guidare la morfogenesi della dentatura.

La diversità fra i vari gruppi di organismi in questi pattern di sviluppo potrebbe essere dovuta almeno in parte, a cambiamenti evolutivi nell’equilibrio fra questi due geni. Molto c’è ancora da scoprire, per capire a fondo la differenza fra i denti a singola fila dei mammiferi più diversi, dall’ippopotamo all’uomo e quelli multipli e affilati di uno squalo o di altri vertebrati, ma un passo in più è stato fatto verso la comprensione di questi delicati meccanismi.

Silvia Demergazzi

Riferimenti:
Zunyi Zhang, Yu Lan, Yang Chai, Rulang Jiang. Antagonistic Actions of Msx1 and Osr2 Pattern Mammalian Teeth into a Single Row. Science Vol. 323. no. 5918, pp. 1232-1234. DOI: 10.1126/science.1167418

Fonte dell’immagine: Wikimedia Commons