Illusioni ottiche e accoppiamento

Ricordate la vicenda dell’uccello giardiniere che, mediante la disposizione di sassi secondo un preciso ordine, creava un’illusione ottica alle femmine dalla prospettiva forzata al loro ingresso nella sua arena riproduttiva? Qualunque sia la risposta, vi rinfresco la memoria:  Da Pikaia del 10.11.2010 Gli uccelli giardinieri (Famiglia Ptilonorhynchidae) sono noti per le loro particolari strategie di corteggiamento. In particolare, i maschi

Ricordate la vicenda dell’uccello giardiniere che, mediante la disposizione di sassi secondo un preciso ordine, creava un’illusione ottica alle femmine dalla prospettiva forzata al loro ingresso nella sua arena riproduttiva? Qualunque sia la risposta, vi rinfresco la memoria: 
Gli uccelli giardinieri (Famiglia Ptilonorhynchidae) sono noti per le loro particolari strategie di corteggiamento. In particolare, i maschi costruiscono strutture simili a pergolati, che terminano con una piccola arena decorata con fiori, oggetti e conchiglie colorati, in cui si esibiscono per la conquista delle femmine (qui alcune immagini). Le femmine visitano uno dopo l’altro i nidi d’amore e selezionano il partner sulla base delle informazioni ricavate dal giardino, rivelatrici della qualità del maschio.
La costruzione del corridoio da cui le femmine accederanno al giardino e la decorazione di questo sono dunque attività fondamentali per il maschio e le abilità in questo senso sono positivamente selezionate. Un’esempio della finezza con cui questi uccelli creano il proprio nido d’amore giunge dalle pagine della rivista Current Biology e riguarda il grande giardiniere grigio (Ptilonorhynchus nuchalis), che vive in Australia.
 
Come le altre specie della famiglia, anche il grande giardiniere grigio costruisce un corridoio al cui termine si colloca un cortile decorato, ma questa specie predilige l’utilizzo di sassi, ossa e conchiglie di colore grigio e bianco. Quello che stupisce è che questi oggetti non vengono disposti a caso nell’arena ma secondo un ben preciso schema, con i più piccoli vicino all’ingresso del corridoio e più grossi nella parte terminale del cortile. E i maschi sembrano molto affezionati al modo in cui hanno disposto gli oggetti: dopo il rimescolamento sperimentale operato dai ricercatori della Deakin University (Australia) che hanno condotto lo studio, infatti, in soli 3 giorni gli individui focali avevano ristabilito il gradiente dimensionale precedente la manipolazione.
Ma perchè i maschi dispongono gli oggetti nei propri giardini in questo modo? Secondo gli autori, la disposizione graduale dei sassi secondo la dimensione creerebbe una sorta di illusione ottica dalla prospettiva forzata delle femmine (come si vede nell’immagine sopra) che sono “costrette” ad entrare nell’arena dal corridoio. Dal punto in cui le femmine accedono all’arena, infatti, si crea una percezione falsata della dimensione e della distanza degli oggetti (come si vede in questa immagine). Anche se la funzione di questa disposizione degli oggetti non è ancora ben chiara, potrebbe trattarsi di un indicatore attendibile delle abilità cognitive del maschio e potrebbe essere quindi un carattere fondamentale per la scelta femminile.
Inoltre, concludono i ricercatori, grazie all’illusione ottica generata dalla disposizione degli oggetti, la dimensione del cortile sembra ridotta, facendo sembrare il maschio in esibizione di dimensioni maggiori, quindi più appetibile per le femmine.
Ebbene, direttamente dalle pagine di Science, oggi abbiamo la risposta di questo comportamento: i maschi in grado di produrre le più sofosticate ed ingannatrici illusioni ottiche riescono a copulare con più femmine, ottenendo quindi un maggior successo riproduttivo. La selezione sessuale, lasciatemelo dire, a volte agisce in maniera davvero singolare… 
Andrea Romano
Riferimenti:
John A. Endler, Lorna C. Endler, Natalie R. Doerr, Great Bowerbirds Create Theaters with Forced Perspective When Seen by Their Audience, Current Biology, Volume 20, Issue 18, 1679-1684
Laura A. Kelley, John A. Endler, Illusions Promote Mating Success in Great Bowerbirds, Science 335: 335-338. DOI: 10.1126/science.1212443