Intelligenza da corvo

L’uso creativo (e corretto) di protostrumenti nei corvi

Questa volta non si tratta dell’abilità di riconoscersi allo specchio, già verificata sulla gazza (Pikaia ne ha parlato qui), ma di cui, ad esempio, i gibboni ne sono privi (Pikaia ne ha parlato qui), oppure di pianificare le proprie azioni (Pikaia ne ha parlato qui), ma dell’utilizzo di strumenti in maniera complessa. L’intelligenza dei corvidi continua a stupire…

Un gruppo di ricercatori dell’Università di Cambridge e dell’Università Queen Mary di Londra riporta alcuni straordinari risultati in un articolo pubblicato sull’ultimo numero della rivista Proceedings of the National Academy of Sciences. La ricerca ha valutato la capacità di quattro corvi comuni (Corvus frugilegus), nati e crescitui in cattività, di riconoscere, utilizzare e perfino manipolare diverse tipologie di strumenti. Ma vediamo di cosa sono stati capaci questi brillanti uccelli, messi alla prova in due serie di test, in cui dovevano utilizzare strumenti in maniera sempre diversa per poter accedere ad una fonte di cibo.

Nel primo esperimento, gli individui oggetto di studio dovevano far cadere una piccola pietra all’interno di un tubo, in modo tale da provocare l’inclinazione di un piano e rendere il cibo accessibile. Nel secondo, invece, i corvi sono stati posti davanti alla scelta tra alcune pietre, tutte differenti per forma, peso e dimensione; anche in questo caso, al primo tentativo, gli astuti pennuti hanno afferrato col becco e utilizzato la pietra più adatta al loro scopo. Nel terzo test i corvi, prima di liberare il cibo mediante la procedura descritta sopra, dovevano rendere disponibile la pietra più adatta grazie all’utilizzo di un’altra di peso e dimensioni diversi. Anche in questo caso, gli uccelli si sono dimostrati abili nell’eseguire entrambe le operazioni, mostrando dunque di poter utilizzare più strumenti in sequenza.

Nella seconda serie di esperimenti, invece, i corvi dovevano utilizzare un uncino anzichè una pietra per raggiungere il cibo. Non solo essi hanno dimostrato di poter usare anche questo tipo di strumento, ma (tre su quattro) sono stati in grado di crearne uno con il becco a partire da un filo di ferro, quando la forma di questo non coincideva con l’apertura che conduceva alla ricompensa. Non solo utilizzo, ma anche modificazione degli strumenti, finalizzata all’ottenimento del cibo.

I ricercatori sottolineano che i corvi, in condizioni naturali, non sono soliti usare alcun tipo di strumento: le capacità dimostrate non si sarebbero quindi sviluppate nel corso dell’evoluzione in seguito a pressioni selettive imposte da una dieta estremamente specilizzata, come invece avviene nel corvo della Nuova Caledonia (Corvus moneduloides), l’unica specie di corvide nota nell’usare strumenti per catturare insetti nelle cavità degli alberi. In questo caso, l’abilità riscontrata sarebbe un’indicazione delle elevate capacità cognitive di questa specie, che le consentono di affrontare e risolvere con successo le diverse situazioni, anche quelle più impreviste.

Riferimenti:
Insightful problem solving and creative tool modification by captive nontool-using rooks. Proceedings of the National Academy of Sciences, Online May 25, 2009

Foto tratta da Wikimedia Commons