La cultura alla prova della selezione naturale

Per molto tempo si è creduto che l’evoluzione culturale, diversamente da quella biologica, non potesse procedere sotto il controllo della selezione naturale, tuttavia un recente studio pubblicato su PNAS avrebbe dimostrato che, almeno in alcuni casi, non sarebbe così. E’ senso comune che alcune innovazioni culturali possano in qualche modo influenzare la sopravivvenza, in modo positivo o negativo, mentre altre

Per molto tempo si è creduto che l’evoluzione culturale, diversamente da quella biologica, non potesse procedere sotto il controllo della selezione naturale, tuttavia un recente studio pubblicato su PNAS avrebbe dimostrato che, almeno in alcuni casi, non sarebbe così.

E’ senso comune che alcune innovazioni culturali possano in qualche modo influenzare la sopravivvenza, in modo positivo o negativo, mentre altre no. Un gruppo di ricercatori della Stanford University, ha testato l’ipotesi che queste due categorie di tratti culturali possano evolversi a velocità differenti. I fatti culturali che non influiscono sulla fitness, infatti, dovrebbero modificarsi ad un tasso relativamente costante, allo stesso modo delle mutazioni che si verificano in porzioni di DNA che non codificano proteine. Al contrario, i tratti culturali che condizionano la fitness dovrebbero evolversi ad un tasso differente, dipendente dall’entità dell’azione della selezione naturale, esattamente come avviene nel genoma per le mutazioni favorevoli o deleterie.

Per valutare la veridicità di questa ipotesi, sono stati analizzati gli elementi di design di numerose canoe, costruite da popolazioni residenti in 8 arcipelaghi della Polinesia, nelle isole Fiji, nelle isole Hawaii e in Nuova Zelanda, nelle ultime centinaia di anni. L’analisi delle canoe è stata effettuata tramite l’utilizzo di disegni e descrizioni di antichi esploratori e sull’osservazione diretta di esemplari da museo.

Le caratteristiche analizzate sono state suddivise in due categorie principali: i tratti funzionali e quelli di carattere puramente decorativo. I primi, come ad esempio la forma e la struttura dello scafo, favoriscono la navigazione e possono risultare utili per il buon esito della pesca o durante le migrazioni e le battaglie, quindi condizionare direttamente la sopravvivenza. I tratti appartenenti alla seconda categoria, invece, di carattere puramente decorativo, estetico o spirituale, non sono direttamente coinvolti nella navigazione e non possono in alcun modo influenzare la fitness

In seguito ad un’approfondita analisi statistica, i risultati indicano una significativa differenza nel tasso di cambiamento dei due tipi di caratteristiche. Infatti, nelle canoe polinesiane, sembra che i caratteri simbolici si avvicendino molto più velocemente di quelli funzionali, che rimangono più costanti nel corso del tempo.

Questo potrebbe essere l’effetto della selezione naturale, applicata alla cultura, che determina una pressione negativa verso quei cambiamenti che possono risultare dannosi, eliminandoli, o positiva verso quelle modifiche che migliorano le prestazioni. Nel complesso, dato che queste ultime sono in genere più rare, la struttura funzionale complessiva si mantiene piuttosto stabile.

Questo studio è destinato a riaprire l’infinita diatriba tra coloro che ritengono che la cultura umana sia troppo imprevedibile per poter sottostare alle leggi della natura e chi, al contrario, vede la cultura come un fatto naturale, evolutosi per selezione naturale.

L’articolo “Natural selection and cultural rates of change” è liberamente disponibile online.

Andrea Romano

Fonte dell’immagine: Wikimedia Commons