La necessità è la madre dell’invenzione

A differenza di numerose altre specie di piccoli passeriformi europei che svernano nei quartieri invernali solitamente a Sud del Sahara, le cince devono affrontare i rigidi inverni nei luoghi di nidificazione. Durante i mesi invernali, però, è difficile reperire quantità sufficienti di invertebrati, le loro prede principali, e la dieta di questi piccoli e colorati uccelli si sposta sulle poche

A differenza di numerose altre specie di piccoli passeriformi europei che svernano nei quartieri invernali solitamente a Sud del Sahara, le cince devono affrontare i rigidi inverni nei luoghi di nidificazione. Durante i mesi invernali, però, è difficile reperire quantità sufficienti di invertebrati, le loro prede principali, e la dieta di questi piccoli e colorati uccelli si sposta sulle poche bacche disponibili.

In alcuni casi, però, queste non sono sufficienti a garantire il fabbisigno calorico necessario per sopravvivere e gli uccelli hanno elaborato incredibili ed ingegnose tecniche di foraggiamento, riuscendo a sfruttare nel migliore dei modi le poche risorse a loro disposizione. Nei decenni scorsi, ad esempio, le cinciarelle (Cyanistes caeruleus) residenti su alcune isole a largo dell’Inghilterra impararono ad utilizzare come fonte di cibo il latte contenuto nelle bottiglie lasciate dai postini di fronte agli ingressi delle case, praticando con il becco un foro sul tappo di stagnola (qui un’immagine).

In questi giorni, invece, le protagoniste sono le cinciallegre (Parus major), la specie più grande della famiglia, che, almeno in Ungheria, hanno iniziato a predare i pipistrelli nani (Pipistrellus pipistrellus). Gli uccelli si recano nelle grotte in cui i chirotteri sono in stato di ibernazione, individuano le potenziali prede nel buio totale e dopo circa 15 minuti escono trasportando nel becco il piccolo mammifero che verrà consumato sopra un ramo di un vicino albero. Questo inaspettato comportamento predatorio è stato descritto sull’ultimo numero della rivista Biology Letters, in cui è emerso anche che le cinciallegre sono in grado di individuare i pipistrelli grazie ai suoni da questi emessi quando vengono disturbati dall’ingresso del predatore. Un esperimento di playback ha verificato ciò, mostrando che le cince si dirigono verso il suono emesso dal pipistrello, un ultrasuono non percepibile dall’orecchio umano.

L’inverno nelle campagne ungheresi può essere davvero difficile da superare per un piccolo uccello che non può trovare il suo cibo prediletto a causa della copertura nevosa del suolo: le cinciallegre, come anni fa le cinciarelle, sono riuscite a sfruttare al meglio le risorse a loro disposizione e solo in momenti di estrema scarsità di cibo. Quando, infatti, vicino alle caverne, dimora dei pipistrelli, sono stati collocati semi di girasole e pezzetti di carne, gli uccelli utilizzavano questa inaspettata risorsa di cibo e non entravano nelle grotte, evitando di predare i piccoli mammiferi.

La necessità è la madre dell’invenzione anche negli ambienti naturali e la selezione naturale è la sua artefice: solo gli individui in grado di sfruttare questa fonte di cibo alternativa, infatti, possono superare gli inverni rigidi e tramandare le proprie caratteristiche, compresa l’abilità nella caccia dei pipistrelli, alle generazioni future.

Andrea Romano

Journal reference:
Péter Estók, Sándor Zsebõk, Björn M. Siemers. Great tits search for, capture, kill and eat hibernating bats. Biology Letters, 2009; DOI: 10.1098/rsbl.2009.0611