La pazienza del naturalista: Darwin ritorna a scuola

Bufale, istruzioni per l’uso. Come riconoscere in rete le notizie scientifiche vere dalle bufale: una lezione di Telmo Pievani presso un liceo friulano

Un ospite inatteso accoglie gli studenti e i visitatori del Liceo Le Filandiere di San Vito al Tagliamento (PN). È Charles Darwin, ritratto a matita nel mezzo di un’ambientazione che richiama lo studio di un naturalista del XIX secolo. Proprio lui che spesso alle lezioni preferiva le passeggiate all’aria aperta a caccia di insetti. In questo modo docenti e studenti del Liceo Le Filandiere hanno inteso aprire le celebrazioni per il trentennale della scuola, che da antica filanda, luogo di lavoro per migliaia di donne tra gli inizi del Novecento e il 1974, è diventata, dopo un’accurata ristrutturazione, un moderno istituto scolastico dove ogni giorno studiano e lavorano quasi mille persone. Telmo Pievani, filosofo della biologia, ha aperto con una lectio magistralis su “La cultura scientifica nell’era delle fake news” le celebrazioni ufficiali e i festeggiamenti per un luogo di cultura e istruzione che raccoglie l’eredità architettonica, sociale e umana della filanda. E proprio alle donne che qui hanno lavorato è dedicata la scuola, le “filandiere”, termine dialettale con cui erano conosciute dal popolo, al posto dell’italiano filandine.

“L’atteggiamento scientifico fondato sul metodo che combina osservazione sperimentale e capacità di teorizzazione può essere molto utile negli ambienti educativi per contrastare la tendenza della rete a produrre false notizie” ha detto Telmo Pievani nel corso della sua lectio di apertura. La rete oggi vive una fase tribale, è carica di violenza e di posizioni dogmatiche di chi ritiene di possedere la verità con la V maiuscola.

Ecco tre attenzioni da avere subito per contrastare il rischio di mettere tutte le tesi sullo stesso piano:

  • Controllare le fonti: è utile domandarsi sempre da dove si sta parlando ed essere consapevoli di chi sta sostenendo una certa affermazione. È un esercizio paziente e faticoso che la scuola deve fare proprio, come nella comunità scientifica le argomentazioni sono sottoposte a verifica incrociata e sono supportate da dati. Si deve dunque non accettare passivamente le affermazioni che non rivelano chiaramente chi e da dove sta parlando.
  • Il consenso scientifico: la scienza produce verità rivedibili. Si tratta di un cammino difficile ma entusiasmante, nel quale le tesi sono sottoposte alla prova della loro tenuta e che sono accettabili quando sono accolte dalla maggioranza della comunità scientifica. Il consenso scientifico è una cosa seria, che non si basa su un semplice voto d’opinione.
  • L’esercizio del dubbio: imparate e insegnate a dubitare, a mettere in discussione, a criticare e mettere alla prova. Certe tesi ne usciranno rafforzate, altre ne saranno indebolite e non potranno più essere messe sullo stesso piano o paragonate con le affermazioni scientifiche.

L’esposizione ”Passeggiando con Darwin tra le meraviglie del mondo naturale” che ha fatto da sfondo alle celebrazioni e che ne prosegue gli intenti con delle aperture speciali dedicate alle scuole primarie del territorio, vuole condurre i visitatori a scoprire quanto anche il più modesto degli esemplari sia portatore di una storia evolutiva unica, il risultato di adattamenti agli ambienti, il frutto di una selezione naturale che non risparmia nessuno, dalla più minuta conchiglia, all’uomo e al suo spericolato giocare con il sistema naturale.

Un viaggio nel Regno animale, partendo dagli animali invertebrati più semplici, poriferi e cnidari (spugne, polipi e meduse) per arrivare ai vertebrati, attraverso confronti con specie fossili viventi ed estinte. Un viaggio nel mondo dei minerali e delle loro architetture geometriche perfette. Un viaggio tra le molecole per arrivare al DNA in cui è scritta la storia di ciascun essere vivente.

Raccontare la scienza in modo appassionato, toccando con mano le meraviglie del mondo naturale è sembrato un modo adeguato per celebrare l’impegno della scuola a produrre consapevolezze e ad eliminare le false credenze. Con l’umiltà e la pazienza del naturalista, che raccoglie tracce e frammenti e prova a stabilire delle ipotesi fondate. Darwin ne sarebbe stato felice.

Massimo De Bortoli
Docente di Filosofia e storia
Liceo Le Filandiere