La poesia è nel mio DNA!

Nature, in un’intervista, ci racconta del poeta canadese Christian Bok che vuole scrivere una sua poesia nel libro meno convenzionale mai concepito, nel “libro della Vita”, nel DNA di un batterio. La specie eletta dalla musa Euterpe è Deinococcus radiodurans, un batterio estremofilo che come l’aggettivo specifico suggerisce perdura a molte avversità: caldo, freddo, deidratazione e infine raggi gamma. Muta

Nature, in un’intervista, ci racconta del poeta canadese Christian Bok che vuole scrivere una sua poesia nel libro meno convenzionale mai concepito, nel “libro della Vita”, nel DNA di un batterio. La specie eletta dalla musa Euterpe è Deinococcus radiodurans, un batterio estremofilo che come l’aggettivo specifico suggerisce perdura a molte avversità: caldo, freddo, deidratazione e infine raggi gamma. Muta ma ripara il suo DNA velocemente, potendo mantenere quindi i suoi lirici geni intatti, generazione dopo generazione.

La traduzione della poesia in codice genico non si limiterà a diventare DNA spazzatura, riversata nel batterio, bensì si cercherà di far produrre al batterio una proteina che a suo volta… contiene un messaggio poetico! Ecco come parlano i batteri! Il batterio eletto diventa quindi sia un supporto di memoria digitale che una periferica di output.

I più futuristi tra i lettori sogneranno di civiltà aliene che, arrivati sulla Terra di miliardi di anni nel futuro, la troveranno abitata solo da batteri estremofili e poeti. Dietro il visionario progetto, a curare la parte scientifica, c’è Stuart Kauffman, professore di genetica dell’University of Calgary, Canada. Si prevede di scrivere nel batterio entro due anni.

Nel futuro si useranno batteri come supporti di memoria digitale? Possibile, se non probabile. I virus potrebbero diventare più simili ai virus informatici di quanto non lo siano adesso.

Ma se andassero in crash… CTRL ALT CANC?

Giorgio Tarditi Spagnoli