La rana più piccola del Vecchio Mondo

Negli ultimi anni siamo stati abituati alle scoperte di nuovi e stravaganti anfibi: tra tutti spiccano la rana senza polmoni (Barbourula kalimantanensis, Pikaia ne ha parlato qui), rivenuta in Borneo, e la rana pigmea di Noble (Noblella pygmaea, Pikaia ne ha parlato qui), nativa delle Ande peruviane. E’ notizia recente la scoperta di un’altra specie di anuro, finora sconosciuta alla

Negli ultimi anni siamo stati abituati alle scoperte di nuovi e stravaganti anfibi: tra tutti spiccano la rana senza polmoni (Barbourula kalimantanensis, Pikaia ne ha parlato qui), rivenuta in Borneo, e la rana pigmea di Noble (Noblella pygmaea, Pikaia ne ha parlato qui), nativa delle Ande peruviane. E’ notizia recente la scoperta di un’altra specie di anuro, finora sconosciuta alla scienza, che racchiude insieme la provenienza della prima, l’isola indonesiana del Borneo, e la dimensione della seconda, pochi millimetri.

A dir la verità, la nuova specie, battezzata Microhyla nepenthicola, presenta dimensioni di poco superiori di quella andina. Se, infatti, le femmine di quest’ultima raggiungono la taglia massima di 12,4 mm, quelle della specie indonesiana sfiorano i 12,8 mm di lunghezza. Come in molte specie di rane, anche in questo caso le femmine sono leggermente più grandi dei maschi, il più piccolo dei quali non superava i 10,6 mm. Se gli scopritori si sono affannati a definirla “la più piccola rana del Vecchio Mondo”, bisogna però sottolineare che Microhyla nepenthicola non può certamente competere con due specie latinoamericane: la rana dorata brasiliana (Brachycephalus didactylus) e la rana cubana del Monte Iberia (Eleutherodactylus iberia), che non raggiungono i 10 mm di lunghezza.

Oltre alle sue dimensioni, la nuova specie è interessante anche per un altro aspetto: la sua vita risulta, infatti, obbligatoriamente legata a quella di una pianta, Nepenthes ampullaria, appartenente alla famiglia delle piante carnivore Nepenthaceae. Diversamente dalle specie affini, questa pianta ha quasi del tutto perduto la capacità di catturare insetti e acquisisce gran parte dei nutrienti dall’assimilazione di foglie morte, ma ha mantenuto la tipica struttura concava degli ascidi. E sono proprio queste cavità, solitamente piene di acqua, il luogo in cui Microhyla nepenthicola depone le proprie uova e in cui i girini compiono l’intera metamorfosi fino allo stadio adulto. E’ proprio la sua dipendenza da questa pianta che le ha conferito il nome (nepenthicola). 

La descrizione della specie è stata pubblicata sulla rivista Zootaxa.

Andrea Romano

Riferimenti:
ndraneil Das, Alexander Haas. New species of Microhyla from Sarawak: Old World’s smallest frogs crawl out of miniature pitcher plants on Borneo (Amphibia: Anura: Microhylidae). Zootaxa, 2010; 2571: 37-52

Credit image:
© Prof. Indraneil Das/Institute of Biodiversity and Environmental Conservation