La scossa elettrica più potente tra gli animali

Identificata in Amazzonia, grazie ad analisi genetica, l’anguilla con la più potente scarica elettrica finora nota

L’Amazzonia non smette di stupire e, a distanza di secoli dalle prime esplorazioni, è ancora in grado di fornire al modo nuove specie ignote alla scienza di ragguardevoli dimensioni. Questa volta però non si tratta di una specie scoperta nelle profondità della foresta, ma dell’elevazione a rango di tre specie separate quella che finora era considerata un unico organismo: l’anguilla elettrica Electrophorus electricus.

In uno studio, guidato dai ricercatori dello Smithsonian’s National Museum of Natural History, di Washington, sono state caratterizzate altre due specie di anguilla, tra cui Electrophorus voltai, in grado di emettere scariche elettriche di intensità di 860 V, la scarica più potente nota in natura. La ricerca, che ha anche ricostruito la loro storia degli ultimi 7 milioni di anni, è stata pubblicata su Nature Communications.

Sono centinaia le specie di pesci elettrici che popolano i fiumi amazzonici, ma le anguille sono le uniche ad usare queste scariche elettriche anche per la predazione. Per oltre 250 anni, si è ritenuto che le anguille elettriche residenti nel bacino amazzonico appartenessero ad una singola specie (Electrophorus electricus) ampiamente distribuita. Con la combinazione di analisi genetiche ed ecologiche sappiamo adesso che non è così, e che una di queste tre nuove specie è anche il pesce elettrico più potente al mondo.

In sei anni di lavoro, i ricercatori hanno analizzato 107 individui provenienti da Brasile, Colombia, Perù e Guyana. La prima analisi, condotta su DNA mitocondriale, ha rilevato differenze genetiche potenzialmente compatibili con l’esistenza di tre diverse specie. Da qui, la necessità di cercare riscontri anche nella morfologia, in prima apparenza molto simile tra tutte le anguille del bacino amazzonico. Una più attenta analisi della forma del cranio, dei raggi delle pinna pettorale e dei pori della linea laterale (un sistema sensoriale tipico dei pesci, formato da una catena di recettori che va dal capo alla coda dell’animale) ha invece rilevato sostanziali differenze tra i tre gruppi.

La biogeografia del gruppo è di conseguenza cambiata, seguendo la nuova tassonomia proposta. Electrophorus electricus, prima ritenuta l’unica specie ampiamente distribuita, è stata confinata nella regione chiamata Guiana Fields, una formazione geologica antica, compresa tra Guyana e Brasile, famosa per le rapide e le cascate dei suoi corsi d’acqua. Electrophorus voltai è rinvenibile nelle aree montane brasiliane, mentre l’ultima specie identificata, Electrophorus varii, nuota nella acqua scure e fangose delle pianure.

La storia evolutiva dei tre gruppi è stata ricostruita a partire dal DNA sia nucleare che mitocondriale, utilizzando la data stimata della formazione dell’istmo di Panama per calibrare l’orologio molecolare. I gruppi avrebbero iniziato a differenziarsi intorno a 7,1 milioni di anni fa quando gli antenati di Electrophorus varii hanno iniziato a occupare i corsi d’acqua di pianura. In questo ambiente le acque sono più ricche di minerali e conducono meglio l’elettricità. Electrophorus voltai e Electrophorus electricus sembrano invece essere filogeneticamente più vicine. Si sarebbero separate intorno ai 3,6 milioni di anni fa, quando il Rio delle Amazzoni ha cambiato corso, attraversando il continente americano lungo le regioni montuose fino all’oceano Atlantico.

L’identificazione di due nuove specie di anguille elettriche evidenzia quanto resta da scoprire nella foresta pluviale amazzonica, nonché l’importanza di proteggere e preservare questo ambiente minacciato.

Riferimento:
de Santana C.D., et al. 2019. Unexpected species diversity in electric eels with a description of the strongest living bioelectricity generator. Nature Communications, 2019; 10 (1)

Immagine: Copyright © 2006 Steven G. Johnson and donated to Wikipedia under GFDL and CC-by-SA. Via Wikimedia Commons