L’architettura dell’evoluzione

E’ stata recentemente pubblicata su Nature Physics una ricerca, condotta dal biofisico Philippe Cluzel e dal suo collaboratore Panos Oikonomou della University of Chicago, che conferma e approfondisce alcune ipotesi recentemente proposte circa l’architettura di sistemi complessi e apparentemente diversi come quelli delle proteine negli organismi viventi,  tra computer in una rete, o tra organizzazioni  economiche in una societa’, risponde

E' stata recentemente pubblicata su Nature Physics una ricerca, condotta dal biofisico Philippe Cluzel e dal suo collaboratore Panos Oikonomou della University of Chicago, che conferma e approfondisce alcune ipotesi recentemente proposte circa l'architettura di sistemi complessi e apparentemente diversi come quelli delle proteine negli organismi viventi,  tra computer in una rete, o tra organizzazioni  economiche in una societa', risponde essenzialmente alle stesse leggi. Emerge un principio organizzativo generale, definito scale-free design che governa l'evoluzione dei sistemi complessi, siano essi naturali o artificiali.

Cluzel e Oikonomou hanno condotto alcune simulazioni al computer confrontando l'evolvibilita' di nuove funzioni in un sistema complesso organizzato secondo lo scale-free design oppure in modo casuale. Le popolazioni digitali coinvolte nella simulazione erano ovviamente sottoposte a mutazione casuale e selezione naturale, affinche' si avesse un vero e proprio modello darwiniano.
I due tipi di organizzazione hanno prodotto tra le popolazioni  percorsi evolutivi completamente diversi: le popolazioni organizzate secondo lo scale-free design hanno mostrato un'evoluzione piu' rapida ed efficace verso lo sviluppo di una nuova funzione, mentre quelle organizzate in modo casuale sono giunte alla nuova funzionalita' attraverso un percorso molto piu' "accidentato", fatto di molti insuccessi e di rari eventi utili.

Allo scopo di verificare l'insorgenza e l'efficacia dello scale-free design nei sistemi complessi cosi' come mostrato dai risultati ottenuti con le simulazioni digitali, i due ricercatori vogliono ora condurre esperimenti su modelli reali, come le popolazioni batteriche. Conferme positive all'ipotesi dell'efficacia del modello organizzativo dello scale-free design aiutereranno non solo a comprendere meglio l'evoluzione biologica, ma apriranno nuove e importanti opportunita' in campo sociale, economico e ingegneristico, come ad esempio nella scelta dell'architettura dei sistemi elettronici complessi, per una loro migliore funzionalita'.

Paola Nardi