Le mamme umane li preferiscono poco pelosi!

La rivista scientifica Medical Hypotheses, ha recentemente annunciato il vincitore del David Horrobin Prize, che viene assegnato annualmente per il contributo piu’ interessante nel campo delle teorie biomediche. Il premio e’ intitolato al noto e controverso ricercatore David Horrobin, scomparso da qualche anno: autore scientifico estremamente prolifico (piu’ di ottocento lavori pubblicati, insieme a una dozzina di libri) e grande

La rivista scientifica Medical Hypotheses, ha recentemente annunciato il vincitore del David Horrobin Prize, che viene assegnato annualmente per il contributo piu’ interessante nel campo delle teorie biomediche. Il premio e’ intitolato al noto e controverso ricercatore David Horrobin, scomparso da qualche anno: autore scientifico estremamente prolifico (piu’ di ottocento lavori pubblicati, insieme a una dozzina di libri) e grande esperto di metabolismo degli acidi grassi, egli ha avuto il grande coraggio di avanzare ipotesi davvero rivoluzionarie, fondando proprio la rivista Medical Hypotheses con l’intento di stimolare contributi originali e non scontati in campo biomedico. La Rich Harris, gia’ autrice di due libri divulgativi su temi genetici e culturali quali The Nurture Assumption e No Two Alike, ha vinto con un suo lavoro intitolato “Parental selection: a third selection process in the evolution of human hairlessness and skin color”.

Secondo l’autrice, la selezione parentale (specialmente materna) e’ un terzo tipo di selezione (dopo quella naturale e quella sessuale) che gioca un ruolo importante in campo evolutivo, e nel caso di Homo sapiens moderno avrebbe rapidamente portato, insieme alla selezione sessuale, alla perdita della peluria caratteristica dei mammiferi, peculiarita’ questa sopravvisuta tra tutti gli altri primati attuali. Le mamme preistoriche dunque, quando chiamate a decidere quali piccoli far sopravvivere, avrebbero preferito decisamente quelli da loro giudicati piu’ attraenti, cioe’ quelli particolarmente glabri, favorendo cosi’ la diffusione di un fenotipo con quelle caratteristiche. E giusto per essere ancora piu’ provocatoria, la Harris avanza l’ipotesi che i Neanderthal fossero particolarmente pelosi per sopravvivere alle temperature glaciali: in questo modo essi sarebbero caduti letteralmente preda dei sapiens, essendo da questi ultimi considerati veri e propri animali. Anche la pelle chiara tra le popolazioni umane settentrionali, secondo la Harris, potrebbe essere stata selezionata allo stesso modo: una preferenza sessuale maschile per compagne con pelle chiara, accompagnata da una preferenza delle madri per figlie con la stessa caratteristica.

Il breve saggio, ben scritto e argomentato, contiene soprattutto temi etnologici e culturali  ma si chiude con un accenno alla necessita’ e insieme alla possibilita’ di verificare le ipotesi enunciate: per fare cio’ la Harris spera che prima o poi emerga da un ghiacciaio il corpo di un Neanderthal ben conservato…. oppure, molto piu’ realisticamente, spera di potersi affidare a studi di biologia molecolare, per capire da quando e quanto velocemente si sia verificata l’evoluzione di certe caratteristiche fenotipiche umane.

Paola Nardi

Immagine: William-Adolphe Bouguereau (1825-1905) – Ammirazione materna (1869)