Le piante alloctone minacciano la sopravvivenza degli uccelli insettivori

Una ricerca ha analizzato l’impatto delle piante alloctone sulle popolazioni di cincia della Carolina, una specie tipica degli Stati Uniti orientali e sudorientali, ponendo particolare attenzione sulla scelta degli alberi da piantare

Le popolazioni di cincia della Carolina (Poecilie carolinensis), un uccello tipico degli Stati Uniti orientali e sudorientali, rischiano di scomparire a causa delle piante alloctone ormai molto diffuse in questi ambienti. A giungere a queste conclusioni, uno studio dell’università del Delaware e dello Smithsosian Migratory Bird Center (SMBC), pubblicato in Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America (PNAS).

L’uomo sta modificando radicalmente l’habitat in cui vive: le comunità vegetali native vengono rimpiazzate da specie alloctone che, meno sensibili ai danni dei parassiti tipici di quegli ambienti, richiedono meno manutenzione. Questo provoca, però, un effetto a cascata: la presenza di piante non native incide sulla presenza di insetti in modo negativo. Questo perché le piante alloctone sono spesso tossiche per gli insetti nativi, la principale fonte di alimentazione di molte specie di uccelli. Negli Stati Uniti, infatti, circa 432 specie di uccelli sono insettivore (quasi un terzo di tutte le specie di uccelli presenti) e la loro sopravvivenza potrebbe essere severamente minacciata della mancanza di cibo disponibile, soprattutto nelle aeree urbane e suburbane, dove la presenza di piante alloctone è elevata. I ricercatori hanno così analizzato il legame esistente tra le piante non native e la crescita della popolazione di uccelli tipici di quei paesaggi, giungendo a delle conclusioni inaspettate.

A Washington, nella Virginia del nord e nel Maryland suburbano, i ricercatori hanno esaminato le piante, gli insetti e gli uccelli presenti in più di 200 giardini. In particolare, si sono concentrati sull’uccello canoro tipico degli Stati Uniti orientali e sudorientali, la cincia della Carolina, un rappresentante ideale di tutte le specie di uccelli insettivori. Questa specie si nutre di insetti, bruchi e ragni soprattutto durante la stagione riproduttiva.

I risultati dello studio dimostrano che gli ambienti dominati da piante alloctone possiedono pochissime specie di artropodi. Di conseguenza la sopravvivenza degli uccelli che si nutrono di questi animali, come le cince della Carolina, risulta minacciata. In particolare, i ricercatori hanno trovato che negli ambienti con un alto numero di piante alloctone, le popolazioni di cince della Carolina sono scarse. Inoltre, quelle che riescono a riprodursi, hanno un numero di piccoli che risulta inferiore rispetto a quelle che abitano in ambienti ricchi di alberi autoctoni.

I ricercatori sostengono che queste osservazioni sulla cincia sono da considerare un campanello d’allarme anche per la conservazione di altri passeriformi insettivori diffusi in America, ma probabilmente in tutto il mondo. Questo studio pone l’attenzione sugli alberi alloctoni che vengono piantati nei giardini e nei luoghi pubblici, e che sono spesso scelti solo per l’attrattività, non considerando le conseguenze che questi possono avere sulla fauna autoctona.

Ma allora quali sono le piante “giuste” da piantare? I ricercatori suggeriscono di preferire la quercia, il ciliegio, il salice, l’olmo la betulla e il noce nero, che ospitano moltissime specie di insetti, a piante come il Ginkgo, una specie asiatica, che non ospita nessuna specie di bruco autoctono.

Riferimenti:
Desirée L. Narango, Douglas W. Tallamy, Peter P. Marra. Nonnative plants reduce population growth of an insectivorous bird. Proceedings of the National Academy of Sciences, 2018; 201809259 DOI: 10.1073/pnas.1809259115

Immagine: Andy Reago & Chrissy McClarren [CC BY 2.0], via Wikimedia Commons