L’eredità neanderthaliana nel metabolismo degli europei

Un nuovo studio svela nuovi dettagli sull’eredità genomica che i Neanderthal ci hanno lasciato

Nel 2010, i ricercatori coinvolti nel Neanderthal Genome Project, coordinato dall’Istituto Max Planck di Antropologia Evolutiva di Lipsia, pubblicavano i primi risultati ottenuti dal sequenziamento del DNA dei nostri celebri antenati. Lo studio rivelò che, nonostante la loro estinzione, tracce del loro genoma sono ancora presenti nel nostro codice genetico (Pikaia ne ha parlato qui).

A quattro anni di distanza da questo sorprendente risultato, un altro gruppo di ricercatori dello stesso istituto, in collaborazione con colleghi di Mosca e Shanghai, ha scoperto l’esistenza di una grande quantità di tracce genomiche neanderthaliane nei geni che consentono a noi uomini moderni di metabolizzare i lipidi. L’aspetto ancora più interessante di questo studio, pubblicato su Nature, è che questa esuberanza di geni neanderthaliani sembrava essere una caratteristica esclusiva degli umani di origine europea ma non di quelli di origine asiatica.

I ricercatori hanno quindi condotto ulteriori ricerche, confrontando la concentrazione di lipidi e l’espressione genica in tessuti cerebrali appartenenti a europei, asiatici e africani, aggiungendo al confronto anche gli scimpanzé. Hanno così confermato le osservazioni fatte a livello genomico, scoprendo una divergenza caratteristica solo degli europei.

I ricercatori hanno quindi ipotizzato che il catabolismo lipidico degli europei contemporanei sia stato in parte modellato proprio da questa eredità neanderthaliana, che potrebbe aver conferito un vantaggio selettivo ai primi umani nei confronti di un ambiente, quello europeo, nel quale i Neanderthal erano radicati da tempo.


Immagine: Credit DrMikebaxter, da Wikimedia Commons