L’origine del bipedismo

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Orrorin tugenensis presentava già i tratti degli arti inferiori che le consentivano di adottare una postura eretta, una delle caratteristiche distintive della nostra linea filetica

I nostri antenati cominciarono ad assumere una postura eretta ben 6 milioni di anni fa: ecco il risultato di un’analisi multivariata sulle ossa di numerose specie di ominidi pubblicata suul’ultimo numero della rivista Science.

Un gruppo di ricercatori della Stony Brook University e della George Washington University ha confrontato le ossa femorali di Orrorin tugenensis, una specie di ominide vissuta intorno a 6 milioni di anni fa in Africa, con quelle di altri primati, viventi ed estinti. Tra queste figurano appartenenti ai generi Paranthropus, Australopithecus e Homo, tra cui la nostra specie, e alcune specie di scimmie antropomorfe.

Le analisi morfometriche hanno evidenziato che Orrorin tugenensis presentava già i tratti degli arti inferiori che le consentivano di adottare una postura eretta, una delle caratteristiche distintive della nostra linea filetica. Tuttavia, la morfologia dei femori sembra essere molto più simile a quella degli Australopitecini piuttosto che a quella delle specie del genere Homo, suggerendo che questo modello del complesso biomeccanico anca-femore si sia evoluto già nei primi stadi dell’evoluzione umana.

Dalla ricerca emerge che questa specie combinava la deambulazione in posizione eretta alla vita arboricola, stile di vita che si protrasse per alcuni milioni di anni, fino al totale svincolamento dagli alberi e alle conseguenti modificazioni anatomiche che hanno interessato il genere Homo.

Questo studio porta l’ennesima prova empirica che l’evoluzione della postura eretta fu uno dei primi tratti distintivi dell’Homo sapiens ad apparire nei nostri antenati e che la sua comparsa avvenne subito dopo la separazione tra la linee evolutive di uomo e scimpanzé.

Andrea Romano

Fonte dell’immagine: Wikimedia Commons