Nuove radici africane per l’uomo moderno

Come studiereste le origini dell’uomo moderno? Una possibilità è quella di concentrarsi sul cromosoma Y. Come al solito, però, i problemi sono dietro l’angolo: la regione prettamente “maschile” (MSY) di questo cromosoma è infatti caratterizzata dal più basso livello di variabilità di sequenza nel genoma. Ciò è probabilmente dovuto alla sua recente origine e al suo basso tasso di mutazione.

Come studiereste le origini dell’uomo moderno?

Una possibilità è quella di concentrarsi sul cromosoma Y. Come al solito, però, i problemi sono dietro l’angolo: la regione prettamente “maschile” (MSY) di questo cromosoma è infatti caratterizzata dal più basso livello di variabilità di sequenza nel genoma. Ciò è probabilmente dovuto alla sua recente origine e al suo basso tasso di mutazione. Queste caratteristiche rendono complessa l’identificazione dei polimorfismi che sono necessari proprio per piantare le radici di un albero filogenetico. Pian piano, però, il seme è germogliato, benché la risoluzione a livello della radice rimanga piuttosto lacunosa.

Che storia racconta tradizionalmente il nostro albero?

Supporta un’origine africana degli uomini “moderni”, con le etnie Khoisan (Africa meridionale) ed etiope (Africa orientale) che condividono le zone più profonde dell’albero. Adamo era un nero del sud-est!

Pare però che l’albero abbia difficoltà a stare in piedi. La robustezza dei rami in questi alberi filogenetici viene infatti definita sia dal numero di caratteri che lo supportano sia dal tasso di evoluzione ricorrente all’interno dell’albero. Ebbene, almeno un clade è definito solo da due marcatori (caratteri), mentre un secondo clade presenta anche altre problematiche.

Per questa ragione, alcuni ricercatori romani si sono dati al giardinaggio, pubblicando recentemente su The American Journal of Human Genetics un nuovo albero dei cromosomi Y, cercando nella popolazione dei polimorfismi che potevano aiutarli nell’impresa. Stando a questo nuovo melo sembra che Adamo invecchi e cambi provenienza. Nel dettaglio, il numero delle ramificazioni profonde che portano a cladi specifici dell’Africa è raddoppiato, fornendo ulteriore supporto all’origine africana dell’uomo moderno. Inoltre, le radici sono più profonde di quanto precedentemente supposto: l’antenato comune più recente sembra infatti ricadere intorno a 140 migliaia di anni fa (KY). Anche la collocazione della radice si è spostata: dall’Africa meridionale ed orientale alle zone centrali e nord occidentali. Questa scoperta apre nuove interessanti prospettive a proposito della prima evoluzione dell’uomo moderno. Occorre tuttavia sottolineare che, a questo proposito, poco è noto dei processi migratori, di sviluppo od estinzione delle popolazioni africane del passato, così come scarsa è la copertura geografica dei polimorfismi del cromosoma Y.

Nelle sue peregrinazioni attraverso la rossa terra africana, l’albero dell’uomo potrebbe quindi cambiare di nuovo il terreno in cui affondare le sue radici.

Ilaria Panzeri

Riferimenti:
Cruciani F.,
Trombetta B., Massaia A., Destro-Bisol G., Sellitto D. e Scozzari R. A Revised Root for the Human Y Chromosomal Phylogenetic Tree: The Origin of Patrilineal Diversity in Africa. The American Journal of Human Genetics, 88: 814–818 (2011).