OrvietoScienza 2017 – Robot Sapiens?

“Intelligenza Artificiale vs Intelligenza Naturale”: questo il tema della quinta edizione di OrvietoScienza, che si terrà tra il 24 e il 25 febbraio

Intelligenza Artificiale vs Intelligenza Naturale
24-25 febbraio 2017
Orvieto
Sala dei 400, Palazzo del Capitano del Popolo

Cosa è l’intelligenza? Cosa è e come funziona la mente? E, qualunque definizione se ne voglia dare, la condividiamo con altre specie, e fino a che livello? Inoltre, è possibile replicare mente e intelligenza in modo artificiale?

Nel corso degli ultimi decenni, il progresso incessante delle neuroscienze ha prodotto una rivoluzione nella nostra comprensione e conoscenza di ciò che ci rende unici come esseri “umani”: sognare, amare, ricordare. Cosa ci rende unici tra i senzienti è sicuramente il modo in cui il nostro cervello si è evoluto. La mente per molto tempo è stata considerata una scatola nera inaccessibile attraverso la diretta esplorazione. Ormai da diversi anni, almeno da quando il neurone è stato scoperto ed osservato, le neuroscienze hanno illuminato il mondo delle connessioni cerebrali e con queste il ruolo dei mediatori chimici che rappresentano il nesso causale tra gli stimoli che giungono a bombardare il nostro cervello e le risposte comportamentali che queste stesse producono.

La biologia, la genetica, la possibilità di visualizzare in vivo l’attività cerebrale (neuroimaging funzionale), l’approccio multidisciplinare, hanno aiutato molto il lavoro del neuroscienziati offrendo strumenti via via migliori per esplorare quella scatola nera che era la nostra mente.

La BRAIN initiative negli Stati Uniti e il progetto bandiera dell’Unione Europea Human Brain Project stanno convogliando finanziamenti pubblici e privati per miliardi di dollari e piani di ricerca per almeno il prossimo decennio. Si tratta di Big Science, con relativi pro e contro, e suscitano un accesissimo dibattito tra gli addetti ai lavori e con i filosofi e gli psicologi, ma in ogni caso questi progetti riflettono un forte interesse focalizzato su questo campo di ricerca.

Anche sull’altro versante, quello dell’Intelligenza Artificiale, stiamo assistendo a successi clamorosi negli ultimissimi anni, dopo un lungo periodo di delusione. La novità è che si sono incontrati: uno sviluppo della tecnologia informatica che offre oggi una enorme capacità di elaborazione a basso costo, la disponibilità di Big Data, e il nuovo approccio informatico delle reti neurali ad apprendimento profondo. Quando, pochi mesi fa, il coreano Lee Sedol si è scusato con l’umanità per avere perso il match a Go contro il sistema di Intelligenza Artificiale AlphaGo, la situazione non assomigliava per nulla alla sconfitta inflitta da Deep Blue nel 1996 al campione di scacchi Gary Kasparov, per due motivi: il Go è un gioco basato su intuito e creatività, e non sulla previsione accurata delle mosse successive, e AlphaGo ha imparato a giocare “da solo”, studiando partite già giocate da umani e giocandone milioni contro se stesso. 

Ci piaccia o no, nei prossimi anni saremo testimoni di un profondo mutamento, dovuto proprio ai sistemi di intelligenza artificiale, che sempre di più riusciranno a sostituire l’uomo in compiti non puramente meccanici. Basta pensare alla perdita di posti di lavoro che ci possiamo attendere e agli usi bellici dell’IA per rendersi conto che questo scenario apre delle sfide epocali, che coinvolgono a pieno titolo l’intera società e richiedono decisioni condivise e consapevoli, basate sulla conoscenza. Sta a noi governare il cambiamento in modo da dirigerlo nella direzione che decideremo di scegliere.

Questi sono i temi che in questa edizione di OrvietoScienza vogliamo affrontare e lo faremo grazie all’aiuto di tutti i relatori che ci guideranno e che ancora una volta ringraziamo.
Sede del Seminario.

Il seminario si svolge nelle sale della sede storica del Palazzo del Capitano del Popolo, che fu costruito negli ultimi decenni del 1200, mentre la città di Orvieto veniva ristrutturata significativamente dal punto di vista urbanistico. E’ qui che il Capitano del Popolo, figura nuova che affianca il podestà e i consoli nel governare lo Stato, trova la sua sede rappresentativa per esercitare il suo potere.Il palazzo ospitò temporaneamente il podestà e il governatore, e successivamente è stato oggetto di vari interventi, a seguito delle funzioni assunte, tra cui quella di teatro. L’ultimo progetto di restauro, avvenuto negli anni ’80 del 1900, lo rende alla collettività destinandolo a centro congressi.

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