Più risorse per i figli dei maschi migliori

Tutti i comportamenti degli animali sono il frutto di un compromesso tra costi e benefici. In molti casi, le femmine sono propense ad investire maggiori energie se i benefici futuri saranno superiori ai costi pagati nell’immediato. Uno studio, effettuato da biologi del comportamento del Muséum National d’Histoire Naturelle di Parigi e del Helmholtz Centre of Environmental Research (UFZ) di Lipsia,

Tutti i comportamenti degli animali sono il frutto di un compromesso tra costi e benefici. In molti casi, le femmine sono propense ad investire maggiori energie se i benefici futuri saranno superiori ai costi pagati nell’immediato.

Uno studio, effettuato da biologi del comportamento del Muséum National d’Histoire Naturelle di Parigi e del Helmholtz Centre of Environmental Research (UFZ) di Lipsia, ha messo in luce che le femmine di pavone (Pavo cristatus) che si accoppiano con i maschi più attraenti investono una maggiore quantità di risorse nelle uova rispetto a quelle che copulano con i maschi di bassa qualità. In questo modo, depongono uova più grosse che contengono maggiori quantità di tuorlo, il principale serbatoio di riserve di lipidi e anticorpi, e di testosterone.

E’ risaputo, infatti, che la taglia dell’uovo, spesso dipendente dal contenuto di tuorlo, in molte specie di uccelli, è strettamente correlata alle probabilità di schiusa e di sopravvivenza dei pulcini e alle dimensioni corporee fino all’età adulta degli stessi. Il contenuto di testosterone, invece, è collegato alla futura espressione dei caratteri sessuali secondari, fondamentali per la scelta femminile, e, in ultima anlisi, ad un maggior successo riproduttivo.

I ricercatori hanno fatto accoppiare alcune femmine con maschi che presentavano un differente numero di macchie ocellari sulla coda (un carattere che è stato dimostrato influenzare fortemente le scelte femminili in questa specie), dimostrando che gli accoppiamenti con maschi alfa comportavano un maggior investimento materno.

Le femmine dimostrano quindi una notevole plasticità fenotipica, “calcolando” di volta in volta l’entità dell’investimento materno in base alla qualità del maschio e di quella futura dei propri piccoli, che erediteranno i “buoni geni” dai padri.

La foto di Thurner Hof è tratta da Wikipedia.

Andrea Romano