Primati del mondo a rischio

L’uomo sta decimando i propri cugini primati: questo è il triste resoconto del 21st Congress of the International Primatological Society di Entebbe, in Uganda. 114 specie sulle 394 conosciute, pari al 29%, sono classificate come specie in pericolo nella red list della IUCN. Il fenomeno è traversale, in quanto interessa indistintamente le grandi scimmie antropomorfe e le altre scimmie catarrine,

L’uomo sta decimando i propri cugini primati: questo è il triste resoconto del 21st Congress of the International Primatological Society di Entebbe, in Uganda. 114 specie sulle 394 conosciute, pari al 29%, sono classificate come specie in pericolo nella red list della IUCN.

Il fenomeno è traversale, in quanto interessa indistintamente le grandi scimmie antropomorfe e le altre scimmie catarrine, le scimmie platirrine e le proscimmie. Inoltre, coinvolge tutti le regioni geografiche che ospitano questi straordinari animali, a dimostrazione di come questo sia un pericolo a livello mondiale. Le cause sono le solite, ovviamente di origine antropica: la deforestazione e la frammentazione delle foreste tropicali, gli habitat che maggiormente offrono riparo e sostenatmento a questi organismi, il bracconaggio, legato al commercio di frodo di animali rari, ed i cambiamenti climatici globali dovuti alle attività umane.

Gli esperti del congresso hanno stilato la lista delle 25 specie di primati maggiormente in pericolo (The World’s 25 Most Endangered Primates List), in cui compaiono due delle scimmie antropomorfe filogeneticamente più prossime a noi: l’orangutan di Sumatra (Pongo abelii) e il gorilla di Cross River (Gorilla gorilla diehli), che insieme ad altre sei specie erano già presenti nei tre precedenti elenchi compilati nel 2000, 2002 e 2004, a dimostrazione che la loro condizione non è certamente migliorata. Nella lista compaiono sei nuove specie per la prima volta, tra cui una specie di tarsio indonesiana appena scoperta e non ancora nominata ufficialmente. Tra le nazioni che si contendono il triste primato delle specie in via di estinzione troviamo invece il Madagascar e il Vietnam con 4 specie ciascuna.

Da questa analisi emerge che tutte le 25 specie della lista provengono dalle regioni che hanno il maggior livello di biodiversità del mondo (hotspots di biodiversità), che coprono un’area pari al 2,3% delle terre emerse ma contengono circa il 50% della diversità mondiale di piante e animali, ad indicare come queste zone risentono sempre di più dell’influenza negativa dell’uomo. Solo proteggendo queste ultime riserve verdi del nostro pianeta potremo salvare questi straordinari animali e, più a lungo termine, noi stessi.

Andrea Romano

La foto, che immortala un esemplare maschio di macaco, è di Andrea Romano.