Primati e dermotteri: lontani fratelli

Il dibattito sull’origine dei primati, l’ordine di mammiferi a cui appartiene anche la nostra specie, è sempre stato molto acceso. Infatti, sebbene molti paleontologi siano d’accordo sull’esistenza di un superordine, gli Euarchonta, comprendente gli ordini Primates, Dermoptera, Scandentia e Plesiadapiformes, non è ancora chiaro quali siano i rapporti di parentela tra questi gruppi tassonomici. In particolare, non si conosce con

Il dibattito sull’origine dei primati, l’ordine di mammiferi a cui appartiene anche la nostra specie, è sempre stato molto acceso. Infatti, sebbene molti paleontologi siano d’accordo sull’esistenza di un superordine, gli Euarchonta, comprendente gli ordini Primates, Dermoptera, Scandentia e Plesiadapiformes, non è ancora chiaro quali siano i rapporti di parentela tra questi gruppi tassonomici. In particolare, non si conosce con precisione quale sia il gruppo fratello, quello filogeneticamente più prossimo, al nostro.

I dermotteri, conosciuti spesso con il nome comune di lemuri volanti, sono un ordine di mammiferi placentati che vive nel sud-est asiatico. Nonostante il nome volgare e la loro grande abilità di planatori, resa tale da una membrana di pelle (patagio) che si estende dal collo agli arti anteriori e da questi a quelli posteriori fino alla coda, essi non sono in grado di volare, ma si spostano di albero in albero usando questa struttura come un paracadute. Gli scandenti invece sono piccoli mammiferi, costituiti dalle sole famiglie Tupaiidae e Ptilocercidae, che abitano le foreste tropicali del sud-est asiatico e si nutrono di invertebrati. Possiedono alcune caratteristiche tipiche dei primati, quali arti dotati di pollice opponibile e visione frontale. Inoltre hanno un rapporto tra volume del cervello e dimensioni corporee che non ha eguali sulla terra, considerando anche l’uomo. I plesiadapiformi infine sono poco conosciuti, anche perchè estinti da lungo tempo.

Sono state proposte numerose ipotesi riguardo le relazioni filogenetiche tra i primi due ordini e quello dei primati: alcuni sostengono che i primati siano più affini ai dermotteri, mentre gli scandenti si siano separati precocemente rispetto agli altri due gruppi; altri affermano invece che i primati siano stati i primi ad essersi staccati dagli altri ordini, mentre un’altra ipotesi ritiene che primati e scandenti siano più strettamente imparentati tra loro di quanto lo siano con i dermotteri.

Un gruppo di ricercatori della Penn State University e della Texas A&M University ha cercato di risolvere questa controversia, effettuando una doppia indagine molecolare sui genomi di specie appartenenti ai tre ordini. La prima analisi ha preso in considerazione le delezioni e le inserzioni di porzioni di esoni, i frammenti di DNA codificanti proteine, responsabili di cambiamenti genici, valutando quali di queste fossero comuni ai diversi ordini. Un cambiamento simile dello stesso esone è stato considerato come una modificazione avvenuta in un antenato comune, quindi più il numero di modificazioni comuni veniva individuato più i gruppi erano considerati imparentati. Ebbene, sette cambiamenti genetici rari sono condivisi da primati e dermotteri, uno solo da primati e scandenti mentre nessuno da scandenti e dermotteri. Questo risultato, pubblicato sulle pagine di Science, supporta l’idea che primati e dermotteri siano ordini di mammiferi strettamente affini.

Per trovare una conferma i ricercatori hanno effettuato una seconda analisi, confrontando 14-kilobasi di DNA nucleare di alcuni generi dei tre ordini, avvalendosi dell’orologio molecolare, una metodologia che presuppone che le mutazioni nel genoma avvengano esclusivamente in base al tempo trascorso dalla divergenza di due taxa. Tramite questo metodo hanno potuto collocare temporalmente i principali eventi di cladogenesi avvenuti all’interno del superordine Euarchonta, comparso come gruppo tassonomico distinto circa 87,9 milioni di anni fa. Successivamente, 86,2 milioni di anni fa, gli appartenenti all’ordine Scandentia si separavano dai Primatomorpha, costituiti da primati e dermotteri, che a sua volta si divisero circa 79,6 milioni di anni fa, per poi intraprendere strade evolutive differenti.

Questa analisi, dunque, conferma quella precedente e sottolinea come i primati siano filogeneticamente più vicini ai dermotteri di quanto lo siano con tutti gli altri ordini di mammiferi viventi. 

Andrea Romano

La foto di Nina Holopainen, che immortala un esemplare del dermottero Cynocephalus variegatus, è tratta da Wikimedia Commons.