Qua la mano…batteri!

Il corpo umano, così come quello di tutti gli organismi pluricellulari, è la sede naturale di innumerevoli specie di batteri, che proliferano e competono per le risorse nei vari distretti dell’organismo a seconda delle loro caratteristiche ed esigenze. Non solo le cavità, ma anche la superficie del corpo può ospitare una moltitudine di microrganismi. Ad esempio, le minuscole pieghe del

Il corpo umano, così come quello di tutti gli organismi pluricellulari, è la sede naturale di innumerevoli specie di batteri, che proliferano e competono per le risorse nei vari distretti dell’organismo a seconda delle loro caratteristiche ed esigenze. Non solo le cavità, ma anche la superficie del corpo può ospitare una moltitudine di microrganismi.

Ad esempio, le minuscole pieghe del palmo della mano ospitano un invisibile microcosmo di batteri, che proliferano e competono per le risorse. In media, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, una tipica mano umana ospita circa 150 specie diverse di batteri. Un aspetto interessante è la straordinaria variabilità di queste comunità di microrganismi, tanto che sulle 102 mani analizzate, appartenenti a 51 individui, sono stati rinvenute ben 4.700 specie diverse! Un altro dato che fornisce un’idea più chiara di quanto siano variegate e diversificate queste colonie è dato dal fatto che solo 5 di queste 4.700 specie sono risultate condivise tra tutti i partecipanti allo studio. Inoltre, solo il 17% delle specie si ritrovano nelle due mani dello stesso individuo.

Un mare di batteri, sempre diversi, vive dunque sulle nostre mani e, almeno a quanto traspare dai dati, quelle femminili sembrano essere un ambiente di gran lunga più ospitale di quelle degli uomini. Questa differenza potrebbe rispecchiare il differente PH della pelle, mediamente più acido negli uomini rispetto alle donne, che potrebbe influenzare negativamente la crescita delle colonie batteriche. A questo si aggiunge una diversa secrezione di gocce di grasso da parte delle ghiandole cutanee e la maggior frequenza di utilizzo femminile di prodotti cosmetici, entrambi fattori che potrebbero favorire la sopravvivenza dei batteri.   

Anche se la maggior parte delle specie individuate non risultano per nulla dannose per l’organismo, il significato di questa ricerca non può essere che uno solo: “Lavatevi le mani prima di mangiare!”. Ma sarà sufficiente?

Andrea Romano

 

Riferimenti:
Noah Fierer, Micah Hamadyc, Christian L. Lauberb, and Rob Knightd, The influence of sex, handedness, and washing on the diversity of hand surface bacteria, PNAS no.46 vol.105 pag.17994–17999. doi.10.1073.pnas.0807920105