Quel simpatico imbroglione del granchio violinista

granchio violinista

I maschi di granchio violinista possono perdere la chela in uno scontro. Quella rigenerata è identica, ma meno robusta, e l’individuo si assicura che gli altri maschi non lo vengano a sapere…

Numerosi studi sono già stati condotti su di una grande varietà di specie animali per riuscire a meglio comprendere la straordinaria relazione esistente in natura tra gli appariscenti caratteri sessuali secondari detenuti dai maschi di varie specie ed il loro successo riproduttivo. Alcuni ricercatori australiani, questa volta, si sono concentrati su di una specie tipica della loro regione: il granchio violinista (Uca mjoebergi), caratterizzata dal possedere una chela di dimensioni nettamente maggiori rispetto all’altra. La chela in questione rappresenta il famoso carattere sessuale secondario utilizzato per attrarre la femmina, in seguito alla competizione diretta con i rivali e la lotta per il possesso delle tane (tunnel scavati nella sabbia).

La ricerca, pubblicata su Functional Ecology, si è basata in particolar modo sui combattimenti tra maschi, in quanto la grandezza della chela (indipendentemente dalle dimensioni del corpo) è direttamente correlata a due abilità che portano alla supremazia nello scontro: la chiusura, che ne rivela la forza della stretta; e la potenza che essa è in grado di esercitare al fine di estrarre un altro maschio dalla tana per appropriarsene. Queste caratteristiche dovrebbero essere affidabili indicatori dell’abilità di un individuo nel combattimento, permettendo così ad ogni esemplare di poter valutare le differenze delle relative capacità di competizione.

Lo studio si è basato sul fatto che tra i maschi di questa specie, un certo numero di essi può perdere la chela di maggiori proporzioni a causa di uno scontro o di un attacco da parte di un predatore. Il fatto straordinario legato a questo avvenimento è che questi individui sono in grado di rigenerarne una di dimensioni e forma identiche alla precedente, ma più esile, leggera e meno robusta. Il granchio che presenta la chela rigenerata comunica perciò agli altri maschi un falso segnale delle abilità che dovrebbe essere in grado di presentare nel corso di un scontro, al contrario di quelli che possiedono ancora la chela. La questione importante è che i granchi non sono in grado di distinguere tra chela originale e rigenerata, dunque l‘ “imbroglione” cerca di sfruttare al meglio questa situazione, scegliendo accuratamente gli sfidanti e non permettendo agli altri individui alla ricerca di una tana di valutare correttamente le sue abilità andando ad evitare in questo modo un possibile scontro diretto da cui potrebbe uscire sconfitto.

Dall’indagine emerge che i granchi impostori presentano la stessa percentuale di successi di quelli originali nell’impossessarsi di una tana, vincendo lo scontro con il maschio in essa residente, sia esso dotato di chela originale o ricostituita; ma l’imbroglio non sempre paga, in quanto anche gli “imbroglioni” hanno un costo da saldare per l’inganno praticato a danno di altri… In questo caso riguarda la difesa della propria tana: i granchi rigenerati infatti, al contrario di quelli originali, perdono in maniera significativa quando attaccati da granchi originali e questo accade proprio perché in questa condizione non sono loro a scegliere il loro rivale, bensì sono loro ad essere scelti e a dover esporre la loro reale, ma non lealmente manifesta, debolezza.

Fino a poco tempo fa si credeva che i costi legati alla produzione di caratteri sessuali secondari fossero troppo elevati perchè l’evoluzione di “impostori” all’interno delle specie potesse affermarsi. Il caso del granchio violinista qui presentato mette in evidenza come questo sia al contrario possibile.
 
Barbara Caselli

Riferimenti:
Simon P. Lailvaux, Leeann T. Reaney and Patricia R. Y. Backwell. Dishonest signalling of fighting ability and multiple performance traits in the fiddler crab Uca mjoebergi; Functional Ecology 2008; doi: 10.1111/j.1365-2435.2008.01501.x

Fonte dell’immagine: Wikimedia Commons