Quelle giovani mamme dinosauro

I resti fossili rinvenuti negli anni hanno consentito ai paleontologi di tutto il mondo di ricostruire con buona precisione le dimensioni e la morfologia di molte specie di dinosauri. Meno conosciuti sono invece i pattern di crescita e l’età alla quale questi animali raggiungevano la piena maturità sessuale. Un recente studio pubblicato sulla rivista PNAS (http://www.pnas.org/) avrebbe risolto, almeno in

I resti fossili rinvenuti negli anni hanno consentito ai paleontologi di tutto il mondo di ricostruire con buona precisione le dimensioni e la morfologia di molte specie di dinosauri. Meno conosciuti sono invece i pattern di crescita e l’età alla quale questi animali raggiungevano la piena maturità sessuale. Un recente studio pubblicato sulla rivista PNAS (http://www.pnas.org/) avrebbe risolto, almeno in parte, questo enigma legato ad alcune specie di dinosauri.

Ricercatori della UC Berkeley (http://www.berkeley.edu/) e della Ohio University (http://www.ohio.edu/) hanno suggerito che questi animali, sebbene crescessero per la maggior parte della loro vita, conseguivano la maturità sessuale molto prima del raggiungimento delle dimensioni corporee massime, durante una fase di rapida crescita che avveniva in un periodo che si potrebbe definire di “adolescenza”.
Questa conclusione è stata possibile grazie alla scoperta di un tessuto osseo, chiamato osso midollare o follicolinico, costituito da uno strato molto ricco di calcio che è depositato nella cavità midollare delle ossa lunghe appena prima della deposizione delle uova. Proprio come avviene negli odierni uccelli, gli unici discendenti viventi dei dinosauri, questo tessuto era adibito alla formazione del guscio calcareo delle uova e probabilmente permaneva per sole tre o quattro settimane per poi essere riassorbito. La sua presenza, quindi, dimostra inequivocabilmente il raggiungimento della piena maturità sessuale.

In particolare, lo studio ha individuato questa struttura nelle ossa degli arti sia di Allosaurus, dinosauro carnivoro, sia in quelle dell’erbivoro Tenontosaurus, indicando che entrambi gli individui analizzati morirono subito dopo avere ovodeposto. Dato che ambedue le specie potevano raggiungere anche i 30 anni di vita e che l’età alla morte, ricostruita sulla base delle linee di crescita presenti nelle ossa, è stata stimata nel primo caso a 10 anni e nel secondo a 8, entrambi gli individui sono stati riconosciuti come adolescenti. Il raggiungimento della possibilità di riprodursi prima dell’età adulta, secondo i ricercatori, potrebbe costituire un adattamento ad un alto tasso di mortalità in età avanzata.

Questo pattern di crescita e di raggiungimento della maturità sessuale si discosta molto da quello rettiliano, più lento e costante nel tempo, che fino ad ora era ritenuto il modello su cui basarsi per ricostruire i cicli vitali dei dinosauri. Questi straordinari animali sembrano invece esibire un ritmo di crescita molto più simile a quello degli attuali uccelli e mammiferi.
Con questa importante conquista paleontologica sarà da ora in poi più facile ricostruire i modi di vita, le strategie riproduttive e comportamentali dei dinosauri, nonché comprendere meglio l’origine degli uccelli.

Andrea Romano

La foto è tratta da Wikimedia Commons.