Rangeomorfi a doppia diffusione

I rangeomorfi, organismi vissuti oltre 550 milioni di anni fa tra la fauna di Ediacara, avevano una duplice modalità riproduttiva: mediante propaguli emessi nell’acqua e attraverso la crescita da elementi-guida di generazioni precedenti. La più antica testimonianza di riproduzione asessuale complessa finora nota

I fossili della fauna di Ediacara sono la più antica testimonianza di forme di vita animali pluricellulari finora nota (Pikaia ne ha parlato qui), che tuttavia non ha portato discendenti fino ai giorni nostri (tutte le specie attuali derivano invece dalla famosa esplosione del Cambriano). Siamo tra i 580 e i 540 milioni di anni fa, periodo in cui anche i rangeomorfi, uno dei gruppi fossili più enigmatici, affollavano gli oscuri fondali oceanici, incarnando un modello di sviluppo frattale simile alla ramificazione auto-simile delle fronde delle felci. La mancanza di bocca e intestino ha reso particolarmente interessanti questi animali sulla cui nutrizione sono state fatte varie ipotesi come l’osmotrofia, cioè la capacità di assorbire dall’esterno sostanze disciolte nell’acqua.

Tra i tentativi di spiegare l’organizzazione di queste forme di vita arcaiche, uno, pubblicato su Nature, riguarda le modalità riproduttive. Lo studio fa leva sulla localizzazione fossile di tali organismi, in particolare sull’osservazione della loro concentrazione, ritenendo tale fatto una possibile spia delle modalità riproduttive. Attraverso l’osservazione e l’ausilio di tecniche statistiche per valutare la distribuzione delle popolazioni di Fractofusus (un genere di rangiomorfi scoperti nella penisola di Avalon, a sud-est di Terranova), i ricercatori inglesi, coordinati da Emily Mitchel dell’Università di Cambridge, hanno scoperto che i “nonni” di questi esemplari, distribuiti casualmente nell’ambiente, erano circondati da pattern specifici di “genitori” e “figli” più piccoli.

Disposizioni simili a quelle di alcune piante moderne, che suggeriscono una duplice modalità riproduttiva: i “nonni” sono il prodotto di propaguli rilasciati e trasmessi attraverso l’acqua, mentre “figli” e “genitori” crescono da “sentinelle” espulse da generazioni precedenti, come accade con gli stoloni per la riproduzione di numerose attuali specie di piante, come le fragole. Questa duplice modalità riproduttiva ha permesso ai rangiformi di espandersi con successo, colonizzando rapidamente nuove aree. Una diffusione capillare che cessa, però, nel Cambriano, non lasciando tracce genealogiche dirette con forme di vita successive.

Riferimenti:
Emily G. Mitchell, Charlotte G. Kenchington, Alexander G. Liu, Jack J. Matthews & Nicholas J. Butterfield, Reconstructing the reproductive mode of an Ediacaran macro-organism, Nature 524, 343–346 (20 August 2015) doi:10.1038/nature14646

 

Image credit: C.G. Kenchington