Rapporto tra sessi e comportamento parentale: lo strano caso dei pivieri

Il rapporto tra i sessi nella popolazione adulta influenza le modalità di cure parentali in piccoli uccelli limicoli: monogamia e cure condivise prevalgono quando la proporzione è simile, mentre cure uniparentali in sistemi sbilanciati

Un gruppo di scienziati del Centro Milner per l’Evoluzione dell’Università di Bath ha studiato sei diverse popolazioni di pivieri (genere Charadrius) in Africa, Asia e America Latina. Mentre in tre popolazioni sussisteva un equilibrio nel rapporto tra maschi e femmine e una conseguente genitorialità condivisa, gli scienziati hanno scoperto che nelle popolazioni dove c’erano più maschi che femmine, o viceversa, i ruoli genitoriali cambiavano, lasciando gli individui del sesso prevalente a occuparsi dei pulcini.

Il professor Tamás Székely, professore di Biodiversità presso il Centro Milner per l’Evoluzione dell’Università di Bath, ha dichiarato: “Quando ci sono più maschi nella popolazione, le femmine hanno maggiori opportunità di trovare partner e quindi sono più propense a lasciare la famiglia, lasciando il loro partner maschile a prendersi cura dei piccoli.” Al contrario, sembra più difficile, per i maschi, ottenere un altro partner e quindi è più probabile che rimangano monogami, rimanendo i genitori principali e investendo il tempo nell’allevare la prole. E lo stesso accade quando i rapporti tra i sessi sono opposti.

Un bias nel rapporto tra adulti dei due diversi sessi nell’ambito di un gruppo o una specie può quindi alterare il comportamento sociale dei suoi individui, favorendo la comparsa di fenomeni come il divorzio, l’infedeltà e l’antagonismo tra i genitori, che sembrano essere più comuni nelle popolazioni di sesso parziale. Nelle società umane, la variazione del sesso degli adulti sembra in effetti correlata alla distribuzione della ricchezza, alla diffusione della violenza nelle comunità nonché alla prevalenza di malattie di vario genere.

Nel complesso, lo studio, pubblicato su Nature Communications, ha raccolto dati nel corso di dieci anni da sei popolazioni di uccelli selvatici, strettamente imparentate e con esigenze ecologiche e comportamenti molto simili. L’unica differenza sostanziale tra esse riguarda proprio le strategie parentali, che sembrano infatti dipendere dal rapporto tra sessi nella popolazione.

Il dott. Luke Eberhart-Phillips, del Max Planck Institute for Ornithology (Germania), è il primo autore dello studio. “Abbiamo scoperto che i pulcini avevano un rapporto sessuale di 50:50 alla schiusa in tutte queste specie e che i rapporti sessuali adulti distorti erano causati da una differenza nella sopravvivenza di giovani maschi e giovani femmine, anche se non è ancora chiaro il motivo per cui questo accade. Il nostro studio evidenzia gli effetti a catena che le differenze nei tassi di sopravvivenza tra i sessi possono avere sulla dinamica della popolazione e sul comportamento sociale.”

I ricercatori sperano in futuro di studiare gli effetti del rapporto tra i sessi sul comportamento sociale in altre popolazioni animali, compresi gli esseri umani.

Riferimenti:
Luke J. Eberhart-Phillips, Clemens Küpper, María Cristina Carmona-Isunza, Orsolya Vincze, Sama Zefania, Medardo Cruz-López, András Kosztolányi, Tom E. X. Miller, Zoltán Barta, Innes C. Cuthill, Terry Burke, Tamás Székely, Joseph I. Hoffman, Oliver Krüger. Demographic causes of adult sex ratio variation and their consequences for parental cooperation. Nature Communications, 2018; 9 (1) DOI: 10.1038/s41467-018-03833-5

Immagine: By Aditya Joshi [CC BY-SA 3.0], from Wikimedia Commons