Rischio idraulico e idrogeologico tra processi geofisici e biogeochimici, funzioni ecologiche e piani di gestione

La gestione del territorio richiede numerose competenze “tecniche” e la partecipazione di tutte le componenti sociali. Da questa necessità nasce il convegno dal titolo “Rischio idraulico e idrogeologico tra processi geofisici e biogeochimici, funzioni ecologiche e piani di gestione” organizzato dall’Accademia di Scienze, Lettere ed Arti di Modena come occasione per discutere lo “stato di salute” del nostro territorio e capire come esso debba essere gestito per raggiungere obiettivi talvolta apparentemente contrapposti quali ad esempio la tutela degli argini come limite dei fiumi e la difesa della biodiversità animale e vegetale che quegli argini popola.

Numerose aree del territorio italiano sono ad elevato rischio idrologico e idrogeologico e questo rappresenta per il nostro Paese un problema di notevole rilevanza visti gli ingenti danni arrecati ai beni e alla attività produttive oltre che, soprattutto, per la perdita di moltissime vite umane connesse, ad esempio, alle recenti alluvioni. La peculiare conformazione geologica e geomorfologica pone ad elevata criticità il 9,8% della superficie nazionale e l’89% dei comuni. Il riscaldamento globale sta portando ad una recrudescenza dei fenomeni estremi che rendono ancora più evidenti i problemi del nostro territorio. Non si può inoltre non annoverare l’azione dell’uomo e delle continue modifiche del territorio che hanno da un lato incrementato il rischio idrologico e idrogeologico e dall’altro aumentato la presenza di beni, attività produttive e di persone in zone ad alto rischio. Il rischio idrologico e idrogeologico è infatti legato alla gestione del territorio, attività che è stata fortemente condizionata da numerosi fattori tra cui l’abbandono dei terreni montani, l’abusivismo edilizio, il continuo disboscamento, l’apertura di cave di prestito, l’occupazione di zone di pertinenza fluviale, l’estrazione incontrollata di fluidi (acqua e gas) dal sottosuolo, il prelievo abusivo di inerti dagli alvei fluviali e la mancata manutenzione dei versanti e dei corsi d’acqua. Recentemente il Governo Italiano ha presentato il “Piano nazionale contro il dissesto idrogeologico” che contiene un pacchetto di misure e finanziamenti finalizzato a ridurre il rischio allagamenti e frane nelle più grandi città italiane e nelle rispettive aree metropolitane. Il nostro è però un territorio ad oggi molto fragile e le recenti esondazioni che hanno colpito molte città italiane ne sono un crudo esempio ancora scolpito nella nostra memoria.

La gestione del territorio richiede quindi da un lato numerose competenze “tecniche” e dall’altro una partecipazione di tutte le componenti sociali. Da questa necessità nasce il convegno dal titolo “Rischio idraulico e idrogeologico tra processi geofisici e biogeochimici, funzioni ecologiche e piani di gestione” organizzato dall’Accademia di Scienze, Lettere ed Arti di Modena come occasione per discutere lo “stato di salute” del nostro territorio e capire come esso debba essere gestito per raggiungere obiettivi talvolta apparentemente contrapposti quali ad esempio la tutela degli argini come limite dei fiumi e la difesa della biodiversità animale e vegetale che quegli argini popola.

Questa iniziativa testimonia la volontà dell’Accademia di proseguire con slancio la propria missione che consiste nell’offrire alla comunità eventi culturali di alto livello, dall’arte alle scienze umane e sociali, dalla salute alla tecnologia, nonché, come nel caso specifico, opportunità di informazione e approfondimento su temi di grande attualità e rilevanza sociale ed economica, trattati su basi rigorosamente scientifiche.

Il convegno, che si terrà il giorno 4 dicembre presso la sala dei Presidenti dall’Accademia di Scienze, Lettere ed Arti di Modena in Corso Vittorio Emanuele II n° 59 a Modena, vedrà la partecipazione di numerosi relatori le cui competenze spaziano dell’ingegneria idraulica alla geologia passando dall’ecologia allo studio del clima, per analizzare il rischio idrologico e idrogeologico in tutte le sue principali componenti. Il convegno sarà quindi una importante occasione per discutere lo stato del nostro territorio analizzandone le criticità e i possibili piani di gestione.

In allegato il programma finale.

La partecipazione è libera senza necessità di iscrizioni.

Per informazioni:
Mauro Mandrioli, Dipartimento di Scienze della Vita, sede Biologia, via Campi 213/D, 41121 Modena, ( 059-2055544 – +mauro.mandrioli@unimo.it

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