Selezione superstiziosa

Il comportamento superstizioso è uno di quegli assurdi che molti sfoggiano senza alcuna preoccupazione di essere derisi – spesso perché, più o meno condiviso. Messa da parte la multiforme varietà di superstizioni umane, la cui origine è locale e culturale, è interessante invece portare alla luce quale sia il modello evolutivo che possa aver favorito l’emergenza di comportamenti superstiziosi in

Il comportamento superstizioso è uno di quegli assurdi che molti sfoggiano senza alcuna preoccupazione di essere derisi – spesso perché, più o meno condiviso. Messa da parte la multiforme varietà di superstizioni umane, la cui origine è locale e culturale, è interessante invece portare alla luce quale sia il modello evolutivo che possa aver favorito l’emergenza di comportamenti superstiziosi in tutta la varietà delle specie animali, perché, dai piccioni superstiziosi di Skinner in poi, anche le altre specie animali non possono sottrarsi da quest’indagine.

Kevin R. Foster, del Centro di Biologia dei Sistemi di Harvard e Hanna Kokko, del Dipartimento di Scienze Biologiche ed Ambientali, hanno recentemente proposto un modello matematico che descrive in termini di successo riproduttivo l’insorgenza del comportamento superstizioso.

Secondo il loro modello, presentato sulla rivista Proceeding of the Royal Society B, Biological Sciences, la selezione naturale favorisce strategie comportamentali che siano erronee nell’attribuire connessioni tra sequenze di eventi, finché, l’errore di questa associazione sia superato, meglio se largamente, dal beneficio ricavato. Al crescere dell’incertezza sulle sequenze di eventi, le associazioni veritiere, seppur sporadiche, possono anche essere frammiste a false associazioni, che vengono così “trascinate” insieme, il tutto finché esiste un vantaggio riproduttivo.

Nelle specie predate, quali il pika (Otochona princeps), gli individui che rispondono a più di un evento (per esempio il movimento dell’erba, un suono) prima dell’attacco di un predatore, anche se uno degli eventi non è collegato, sono favoriti rispetto a quelli che rispondono solo ad un evento tra molti.

Pensando a noi umani, a qualche lettore saranno venuti in mente sistemi di superstizione quali l’astrologia e le forme apotropaiche delle religioni: un costo minimo per produrre false associazioni che occasionalmente sembrano dare i risultati sperati o che si rifugiano sotto “associazioni-ombrello” veritiere.

La presenza di comportamenti superstiziosi è quindi adattativa, e in quanto adattamento, è prodotto della selezione naturale. Ciò suggerisce la presenza di base cognitiva ereditabile che riguarda i pattern di azione in caso di incertezza.

… ora, anche se vi costa poco, non incrociate più quelle dita!

Giorgio Tarditi Spagnoli

Riferimenti:
Kevin R. Foster, Hanna Kokko. The evolution of superstitious and superstition-like behaviour. Proceeding of the Royal Society Series B, Biological Sciences, 276, 1654: pag. 31-37; DOI 10.1098/rspb.2008.0981

Fonte dell’immagine: Wikimedia Commons