Tesoro nell’ambra

Un vasto deposito di ambra ci fornisce un’istantanea incredibilmente precisa sulla biodiversità di artropodi dell’India pochi milioni di anni prima della collisione con il continente asiatico e la conseguente formazione della catena montuosa più imponente del mondo, l’Himalaya. E le sorprese non mancano affatto… Oltre 100 specie tra ragni, insetti ed altri artropodi terrestri risalenti a 52-50 milioni di anni

Un vasto deposito di ambra ci fornisce un’istantanea incredibilmente precisa sulla biodiversità di artropodi dell’India pochi milioni di anni prima della collisione con il continente asiatico e la conseguente formazione della catena montuosa più imponente del mondo, l’Himalaya. E le sorprese non mancano affatto…

Oltre 100 specie tra ragni, insetti ed altri artropodi terrestri risalenti a 52-50 milioni di anni fa sono stati infatti rinvenuti a Cambay, nell’India Nord Occidentale. La biodiversità ritrovata raccoglie ben 14 ordini e 55 famiglie di artropodi (Phylum Arthropoda) e rappresenta la più antica testimonianza di una foresta tropicale dominata da piante a foglia larga in Asia. In particolare, l’ambra fossile era di derivazione quasi esclusiva di specie appartnenti alla famiglia delle Dipterocarpaceae, le piante che ancora oggi costiuiscono oltre l’80% della copertura vegetale delle foreste alle latitudini tropicali.

Ma le sorpese giungono dalla fauna rinvenuta nell’ambra. La maggior parte delle specie ritrovate, infatti, mostra straordinarie affinità filogenetiche con specie coeve ma vissute nei continenti situati nell’emisfero boreale, diversamente da quanto ci sarebbe potuto attendere da forme di vita vissute in completo isolamento per circa 100 milioni di anni. L’India si staccò dal supercontinente Gondwana intorno a 150 milioni di anni or sono, per poi vagare nell’Oceano Indiano fino allo scontro con l’Eurasia circa 50 milioni di anni fa: una situazione potenzialmente ideale per l’evoluzione di numerosi endemismi.

Questi risultati, sostengono i ricercatori, indicherebbero un notevole ed impensato flusso di animali tra il subcontinente indiano e i continenti settentrionali, probabilmente grazie ai ponti naturali rappresentati dalle numerose isole vulcaniche che si erano formate ai margini delle placche continentali. Questo fenomeno, noto come “island-hopping”, avrebbe favorito lo scambio biotico tra le diverse aree biogeografiche.

Infine, una parte importante della descrizione dei fossili, pubblicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, è stata dedicata alle specie strettamente affini agli odierni insetti eusociali. Tra le specie fossilizzate nell’ambra, infatti,  numerose sono insetti eusociali, quali api dotate di sacche polliniche, termiti e sottofamiglie di formiche ancora oggi esistenti. Proprio questi insetti avrebbero attraversato in quel periodo un’intensa fase di radiazione adattativa, anche grazie alle alte temperature del tempo.

Andrea Romano

Riferimenti:
Jes Rust, Hukam Singh, Rajendra S. Rana, Tom Mccann, Lacham Singh, Ken Anderson, Nivedita Sarkar, Paul C. Nascimbene, Frauke Stebner, Jennifer C. Thomas, Monica Solórzano Kraemer, Christopher J. Williams, Michael S. Engel, Ashok Sahni, and David Grimaldi. Biogeographic and evolutionary implications of a diverse paleobiota in amber from the early Eocene of India. PNAS, October 25, 2010 DOI: 10.1073/pnas.1007407107

Fonte dell’immagine: Wikimedia Commons