The Ancestor’s Tale 0-8. Tutti i primati si uniscono al pellegrinaggio

The Ancestor’s Tale 0-8. Tutti i primati si uniscono al pellegrinaggio Prima puntata della recensione estesa dell’ultima opera di Richard Dawkins (consultate Amazon per info sul libro e le reviews sul web di Simonyi e Reviewsofbooks). Partendo (quasi) dai giorni nostri, cominciamo a viaggiare indietro nel tempo per incontrare i nostri co-antenati…. La storia non puo’ che cominciare circa diecimila

The Ancestor’s Tale 0-8. Tutti i primati si uniscono al pellegrinaggio Prima puntata della recensione estesa dell’ultima opera di Richard Dawkins (consultate Amazon per info sul libro e le reviews sul web di Simonyi e Reviewsofbooks). Partendo (quasi) dai giorni nostri, cominciamo a viaggiare indietro nel tempo per incontrare i nostri co-antenati…. La storia non puo’ che cominciare circa diecimila anni fa con il Racconto del Contadino: una delle piu’ importanti conquiste umane e’ l’agricoltura, che segna l’inizio della selezione artificiale su animali e piante e la conseguente co-evoluzione dell’uomo (avete mai pensato in questi termini allo sviluppo della tolleranza a lattosio e cereali?). L’agricoltura, cosi’ come sostenuto anche da Jared Diamond, ha permesso inoltre il rapido instaurarsi dell’evoluzione culturale. Anche l’uomo di Cro-Magnon introduce il suo racconto, quello legato alla nascita dell’arte (il grande balzo in avanti, per usare di nuovo le parole di Diamond), preludio alla rapida espansione culturale e conseguenza dello sviluppo del linguaggio. Il Rendez-vous 0, il primo della serie, e’ quello in cui l’intera odierna umanita’ si unisce al viaggio: il primo co-antenato e’ il nostro Adamo e la nostra Eva. Si parla ovviamente di Progetto Genoma e di variabilita’ umana. Interessante e’ la teoria “Out of Africa Again and Again” di Templeton circa la possibilita’ di ricorrenti migrazioni umane dal continente africano. Tocchiamo un milione di anni fa e troviamo un cosiddetto “antenato ombra”, il fossile di Homo ergaster (la versione africana di Homo erectus) e ci chiediamo se fosse gia’ possessore del linguaggio: ingegnose “triangolazioni” genetiche suggeriscono di no…. Pero’ compare l’uso del fuoco! A due milioni di anni da oggi incontriamo Homo habilis, il primo appartenente al genere Homo: cosa lo distingue dalle australopitecine? Il volume encefalico. E’ dedicato quindi a lui il racconto dello studio della correlazione tra massa corporea e massa encefalica, per arrivare poi al Quoziente di Encefalizzazione (EQ), che rivela una letterale esplosione della nostra massa cerebrale negli ultimi 3 milioni di anni: quale pressione selettiva ha agito in questo senso? Il bipedalismo, o forse il linguaggio, la caccia, il pensiero, o addirittura la selezione sessuale? Tra 3 e 6 milioni di anni fa incontriamo tutta una serie di ominidi, apparentemente bipedi, che via via si avvicinano “pericolosamente” al tempo di divergenza dagli scimpanze’: chi e’ il nostro co-antenato 1? L’ominide piu’ antico parrebbe Toumai, cioe’ Sahelantropus tchadensis, ma cosa dire di Orrorin tugenensis? Attualmente i paleoantropologi non attribuiscono a quest’ultimo il ruolo di co-antenato con gli scimpanze’. Probabilmente i pellegrini umani e gli scimpanze’ incontreranno un co-antenato piu’ simile, come aspetto e comportamento, agli odierni scimpanze’; la nostra linea evolutiva ha poi proceduto con ritmi nettamente superiori, fino a Homo sapiens sapiens. A sette milioni di anni da oggi troviamo poi il nostro co-antenato 2, che ci lega ai nostri cugini gorilla, e per trovare il co-antenato successivo dobbiamo andare indietro di 14 milioni di anni, nel Miocene, quando anche gli orang-utan si uniscono al pellegrinaggio. Dato che gli attuali oranghi vivono esclusivamente in Asia sud-orientale, c’e’ da chiedersi dove vivesse il nostro comune antenato: una serie di ritrovamenti farebbe propendere per un’origine asiatica: una popolazione di scimmie sarebbe migrata dall’Africa circa 20 milioni di anni fa, dando origine poi a oranghi e gibboni. Ad un certo punto una migrazione inversa avrebbe riportato le nostre origini nel continente africano. Il nostro co-antenato 4 ci riunisce ai gibboni, del genere Hylobates, piccoli primati re della brachiazione e abili nel bipedalismo: forse proprio questo antenato comune ci ha permesso di recuperare in Africa questa decisiva caratteristica. In questo viaggio a ritroso possiamo fantasticare circa gli aspetti originariamente presenti che oggi ritroviamo in Homo sapiens: come eravamo 20 milioni di anni fa? I gibboni fanno un uso speciale della voce, e sono strettamente monogami: sono queste, insieme ad altre, le caratteristiche giunte fino a noi? E poi i gibboni, come tutti gli Ominoidei, non hanno la coda… Perche’ alcune specie di mammiferi hanno perso la coda? Quali sono i vantaggi adattativi? Al Rendez-vous 5 si uniscono al pellegrinaggio le scimmie del vecchio mondo: siamo a 25 milioni di anni fa, nel periodo del Terziario denominato Paleogene. Sono i primi pellegrini con la coda, provengono dall’Africa (allora un continente isolato) e le odierne 100 specie sono diffuse anche in Asia. Comprendono macachi, babbuini, e nasiche, per citarne alcuni. Il loro antenato comune risale a circa 14 milioni di anni fa, dieci milioni di anni dopo la divergenza dal nostro co-antenato.Il Rendez-vous 6 permette alle scimmie del nuovo mondo di unirsi al pellegrinaggio: il nostro co-antenato, risalente a 40 milioni di anni fa, e’ il primo antropoide. Siamo in tempi in cui la Terra presenta ambienti profondamente diversi da quelli attuali: il gruppo avrebbe avuto origine in Africa, per poi migrare verso il Sud America, grazie alla piccola distanza trai due continenti e ad acque poco profonde. E’ una scimmia del Nuovo Mondo, la scimmia urlatrice, ad introdurre l’argomento della vista a colori, cosi’ povera nei mammiferi (piu’ sofisticata in rettili ed uccelli) e apparentemente recuperata dalle scimmie! Mentre i marsupiali australiani avrebbero conservato le caratteristiche degli antenati rettili, scimmie catarrine e scimmie urlatrici l’avrebbero riguadagnata in modo indipendente!! 58 milioni di anni fa incontriamo il nostro co-antenato 7, che introduce il ricongiungimento con i tarsi, piccoli animali dai grandi occhi (privi di tapetum lucidum, come tutti gli altri primati) e capaci di incredibili balzi (da qui il soprannome di “rane pelose”). Da dove viene questo co-antenato? I reperti puntano verso il Nord America, in un tempo in cui questo era ancora unito all’Eurasia. E’ al confine temporale con il Cretaceo, ultimo periodo del Mesozoico, circa 63 milioni di anni fa, dopo l’estinzione dei dinosauri, che lemuri ed altri primati si uniscono al pellegrinaggio, introdotti dal nostro co-antenato 8, quello di tutti i primati oggi superstiti. Il racconto e’ dedicato ai lemuri, e piu’ in generale alla ricchezza di biodiversita’ del Madagascar, grande isola al largo del continente africano, un tempo stretta tra Africa e India nell’immenso continente australe di Gondwana. Essa ospita il 5% delle specie animali e vegetali di tutto il mondo (di cui l’80% endemico), e dove peraltro si registra la peculiare assenza di molti gruppi importanti (felini, cani, cavalli, antilopi, scimmie). Siamo oramai a poca distanza temporale dal famoso confine K-T (Cretaceo-Terziario), che separa l’eta’ dei mammiferi da quella dei dinosauri…… Ma questa e’ un’altra puntata della storia…..!!!

Paola Nardi